Mercoledì 4 Settembre 2024
GIOVANNI PANETTIERE
Esteri

Cardinale sotto inchiesta vaticana per abusi sui minori. Rischia di uscire dal Conclave

La Santa Sede ha aperto un'indagine previa sull'arcivescovo emerito di Bordeaux, reo confesso di aver abusato una 14enne. Il porporato, al centro di un procedimento penale da parte della magistratura francese, potrebbe rinunciare alle prerogative cardinalizie per difendersi dalle accuse.

Il cardinale Jean Ricard, 78 anni

Il cardinale Jean Ricard, 78 anni

Città del Vaticano, 12 novembre - È sempre più nella bufera il cardinale francese Jean Pierre Ricard, reo confesso di aver abusato di una 14enne ai tempi in cui era parroco. Oltre alla magistratura d’Oltralpe che ha avviato un procedimento penale ai suoi danni, anche la Santa Sede ha deciso di vederci chiaro sul caso dell’arcivescovo emerito di Bordeaux, la cui permanenza in Conclave è decisamente a rischio. Da qui la decisione, annunciata nelle scorse ore dal portavoce vaticano, Matteo Bruni, di dare inizio a un’investigatio previa su quella che si configura come una potenziale vicenda di pedofilia, reato compreso, ai sensi del diritto canonico penale, tra i cosiddetti crimina graviora, come tali riservati alla competenza esclusiva del Dicastero per la dottrina della fede

In pratica, l’investigazione previa, di per sé un istituto giuridico di diritto amministrativo, è funzionale a verificare la fondatezza dell’accusa e precede, fatta salva ovviamente l’ipotesi di archiviazione, l’apertura di un procedimento penale canonico vero e proprio. Che generalmente non inizia mai prima che le autorità giudiziarie civili abbiano concluso il loro iter processuale, anche nell’ottica di conferire la possibilità alla giustizia d'Oltretevere di chiedere e acquisire la documentazione statale per poterla poi inserire nel fascicolo vaticano.

Presidente dell’episcopato francese dal 2001 al 2007, tra i cardinali più prudenti sulla ricucitura con i tradizionalisti lefebvriani, Ricard è uno degli otto presuli d’Oltralpe finiti al centro di indagini, civili o canoniche, per abusi sui minori. Il suo è l’unico nome uscito allo scoperto in virtù della lettera confessione letta nei giorni scorsi dal capo della conferenza episcopale transalpina, Éric de Moulins-Beaufort, durante l’ultima assemblea dei vescovi locali. La notizia ha colpito profondamente la Chiesa francese ancora scossa dal rapporto della Ciase (Commissione sugli abusi sessuali nella Chiesa) che ha stimato la presenza negli ultimi 70 anni di 2.900-3.200 preti pedofili nel paese. 

L’indagine su Ricard conferma una volta di più la caduta, sotto il pontificato di Francesco, di qualsiasi immunità per i cardinali. Negli ultimi anni la linea della tolleranza zero in tema di abusi sui minori, introdotta da Benedetto XVI, si è perfezionata nel 2019 con la condanna definitiva alla dimissione dallo stato clericale di Theodore McCarrick, arcivescovo emerito di Washington, e prima ancora - stavolta nel 2015 - con la rinuncia alle prerogative del cardinalato da parte dello scozzese Keith Michael Patrick O’Brien.

Proprio sulla falsariga del presule britannico - deceduto quattro anni fa senza aver subito alcuna condanna definitiva dalla magistratura canonica –, anche l’arcivescovo francese potrebbe rinunciare ’spontaneamente’ ai diritti del cardinalato. E, a dispetto dello stesso O'Brien, anche alla partecipazione al prossimo Conclave. Questo nella prospettiva di potersi difendere, in forma piena e senza condizionamenti, dalle accuse sia in ambito civile, sia in campo ecclesiale. La sua sofferta confessione è più che un indizio di un possibile, clamoroso passo indietro