Lunedì 25 Novembre 2024
REDAZIONE ESTERI

‘Lupo polare’, il remotissimo carcere IK-3 dove era rinchiuso Navalny

Il dissidente russo era stato trasferito lo scorso dicembre nella colonia penale a duemila chilometri da Mosca, una delle zone più isolate al mondo

Mosca, 16 febbraio 2024 – Non più tardi di ieri la portavoce di Alexey Navalny, l’oppositore russo morto oggi in carcere, denunciava come il dissidente fosse stato rinchiuso l’ennesima volta – per la precisione la 27esima in tre anni di reclusione – in isolamento

Dapprima nel carcere di Melekhovo - dove il dissidente era prima detenuto -  e poi nella remota colonia penale a regime speciale IK-3, volgarmente chiamata ‘Lupo Polare’.

Navalny ieri all’udienza stava bene (Video)

Nel passaggio tra le due prigioni, per un mese intero, il dicembre scorso, non si è saputo dove fosse Navalny. Il 6 dicembre il suo staff aveva denunciato di aver perso i contatti con lui e l'11 dicembre la sua portavoce aveva fatto sapere che, secondo il centro detentivo di Melekhovo, il dissidente non era più lì. Solo a fine mese, le autorità avevano annunciato che Navalny era stato trasferito nella remota colonia penale oltre il circolo polare artico.

La colonia penale IK-3 dove era rinchiuso Navalny (Afp)
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Un carcere talmente isolato e ai confini del mondo da rendere impossibile qualsiasi tentativo di fuga, non tanto perché impossibile scappare, ma perché una volta fuori non ci sarebbero luoghi da raggiungere.

La colonia carceraria IK-3 è circondata da un'alta recinzione di ferro, che serve infatti più per proteggere i prigionieri dagli animali selvatici che per impedire la fuga.

La prigione si trova esattamente nella località di Harp, sul versante siberiano degli Urali, a migliaia di chilometri dagli insediamenti più vicini, nella regione di Yamal-Nenets, duemila chilometri a nord-est di Mosca, abitata dai Nenets, popolazione indigena della Russia. 

‘Lupo Polare’ è un carcere di massima sicurezza, dove generalmente vengono rinchiusi i criminali più pericolosi. La regione è inospitale e freddissima, con gli inverni che ragiungono anche -28 gradi. 

“È una delle zone più isolate al mondo”, avevano commentato i collaboratori di Navalny, denunciando la quasi impossibile comunicazione con l’oppositore, avendo aggiunto altri 1800 chilometri di distanza con Mosca rispetto al carcere di Melekhovo.  

L’ultimo messaggio da Navalny era arrivato due giorni fa su X, per comunicare che gli erano stati dati “15 giorni di isolamento”, la “quarta cella di punizione in meno di 2 mesi che sono con loro”. Neanche due giorni dopo la notizia della morte.