Milano, 24 settembre 2024 - Si chiama ‘Sarco’ la ‘capsula del suicidio’ usata per la prima volta in Svizzera progettata per consentire a una persona sdraiata all’interno di premere un pulsante che inietta gas azoto nella camera sigillata provocando la morte.
Secondo quanto riporta il Guardian, “diverse persone sono state arrestate” nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Sciaffusa sul decesso di una donna dovuto all’utilizzo del dispositivo per l'eutanasia. Attraverso la capsula infatti, una persona potrebbe addormentarsi e morire per soffocamento in pochi minuti.
La procura del Canton Sciaffusa è stata informata da uno studio legale che lunedì è avvenuto un suicidio assistito con l'uso del dispositivo nei pressi di una baita nella foresta di Merishausen. La polizia ha aggiunto che “diverse persone” sono state prese in custodia e i pubblici ministeri hanno aperto un'indagine per sospetto di istigazione e complicità nel suicidio.
I reati ipotizzati sono quelli di istigazione e assistenza al suicidio. Secondo quanto riferito dagli inquirenti elvetici, "lunedì 23 settembre alle 16:40 la Procura è stata informata che, nel pomeriggio, in un casolare nel bosco era avvenuto un suicidio assistito attraverso l'utilizzo della capsula Sarco". Sul posto sono stati svolti dei rilievi dalla Procura cantonale, dai poliziotti di Sciaffusa e dal medico legale. Inoltre, "sono stati chiamati specialisti dell'Istituto forense di Zurigo (FOR) e dell'Istituto di medicina legale di Zurigo (IRMZ).
La capsula Sarco è stata sequestrata e la persona deceduta è stata portata all'IRMZ per l'autopsia. Inoltre, diverse persone nella zona di Merishausen sono state arrestate. La Procura sta vagliando anche la contestazione di altri reati". La capsula, una sorta di 'sarcofago' stampato in 3D, consente di morire in pochi minuti per asfissia premendo un pulsante.