Martedì 12 Novembre 2024

Caio Duilio, il cacciatorpediniere multiruolo di nuova generazione nel Mar Rosso

Il Duilio opera nello stretto di Bab-el Mandeb a difesa delle navi prese di mira dagli Houthi. Le sue caratteristiche tecniche lo rendono ideale per questo tipo di missione

Il cacciatorpediniere italiano Caio Duilio

Il cacciatorpediniere italiano Caio Duilio

Roma, 2 marzo 2024 - Oggi il cacciatorpediniere italiano Caio Duilio ha intercettato e abbattuto un drone nel Mar Rosso. Il drone, fa sapere la Marina militare, aveva le caratteristiche analoghe a quelli già usati in precedenti attentati degli Houthi. Il UAV è stato centrato dai sistemi difensivi mentre si trovava a circa 6 chilometri dalla nave italiana, diretto proprio contro la Duilio.

Il cacciatorpediniere Duilio ha da qualche tempo avvicendato la fregata missilistica Federico Martinengo per continuare a garantire la libertà di navigazione e la sicurezza delle rotte commerciali prese di mira dai ribelli yemeniti, missione avviata a fine dicembre.

Nave Duilio attualmente opera nello stretto di Bab-el Mandeb, dove gli Houthi attaccano i cargo legati a Israele, come parte di un sistema di difesa internazionale a cui partecipano diversi Paesi per "garantire la tutela del diritto internazionale e salvaguardare gli interessi nazionali".

Il nome di un console romano

Il Caio Duilio è stato varato il 23 ottobre 2007, è un cacciatorpediniere lanciamissili della Marina Militare. E' della classe Orizzonte come l'Andrea Doria, e le navi francesi Forbin e Chevalier Paul. Il Caio Duilio, distintivo ottico D 554 secondo la classificazione NATO, prende il nome dal console romano Gaio Duilio che nel 260 a.C. fece costruire un'armata di 120 navi dotate di un ponte mobile con uncini, detto corvo, per riuscire a contrastare la potente flotta nemica cartaginese. Il cacciatorpediniere è la quarta unità della Marina Italiana che adotta questo storico nome.

Unità multiruolo di nuova generazione 

E' un'unità multiruolo e può contare su una grande risposta antiaerea dovuta a sensori capaci di scandagliare oltre 500 000 km² di spazio, e con una risposta armata in oltre 30 000 km². Ha capacità di difesa a corto e medio raggio, che si affiancano sistemi di difesa anti-superficie e anti-sommergibile. Inoltre l'unità è progettata per imbarcare elicotteri (EH-101 e NH-90), che consentono di allungare il braccio operativo nelle missioni. Fa parte della nuova generazione di unità della Marina Militare.

Il sistema missilistico PAAMS

La forza del Caio Duilio è anche nelle sue armi. Su tutti il PAAMS (Principal Anti Air Missile System), cioè il sistema missilistico antiaereo principale, che serve a difesa della stessa unità e delle navi scortate da aventuali attacchi missilistici e aeree, come il drone lanciato dagli Houthi. La precisione del PAAMS arriva dal radar S1850M, con portata superiori alle 200 miglia nautiche e in grado di seguire oltre 1 000 tracce. Fondamentale anche il secondo sensore della versione franco-italiana del PAAMS, cioè l'EMPAR (European Multifunction Phased Array Radar), un radar a singola faccia rotante con una portata di oltre 50 Miglia nautiche, una velocità di rotazione dell'antenna di 60 giri al minuto in grado di controllare oltre 300 tracce e di effettuare la guida della fase iniziale del volo dei missili.

I missili

Il PAAMS ha disposizione diversi missili per la risposta agli attacchi, a partire dal Aster 15 per la difesa locale a corto raggio 8a 1,7 km a oltre 30 km), l'Aster 30 per la difesa d'area a medio raggio (oltre i 100 km). Questi sono 'sparati' dai VLS Sylver A-50, capaci di lanciare fino a otto missili al secondo e in grado di effettuare il lancio di un missile in soli 150 millisecondi. Poi il Caio Duilio ha anche quattro lanciatori binati per otto missili antinave Teseo nella nuova versione Mk2/A con capacità di attacco a bersagli terrestri e guida GPS.