Giovedì 4 Luglio 2024
FRUZSINA SZIKSZAI
Esteri

Burevestnik, cos’è il super missile nucleare russo che spaventa il mondo

Il presidente Putin ha annunciato il test sulla nuova arma strategica avanzata: “È in grado di garantire un equilibrio strategico globale per i decenni da venire”

Mosca, 5 ottobre 2023 – La Russia ha testato un super missile a propulsione nucleare Burevestnik. Lo fa sapere l’agenzia russa Tass, sottolineando che Mosca “ha quasi completato il suo lavoro sulle armi strategiche avanzate”. Il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato nel 2018 che la Russia ha sviluppato nuovi tipi di armamenti, tra cui il missile in questione, “in grado di garantire un equilibrio strategico globale per i decenni da venire”. “Nessuno sano di mente userà un’arma nucleare contro la Russia”, ha detto Putin in occasione della sessione plenaria del Valdai Club giovedì. Il New York Times, intanto, sottolinea che il presidente non ha fornito nessun dettaglio sul test e l’effettivo avvenimento del lancio non è stato confermato in modo indipendente.

Il super missile nucleare Burevestnik
Il super missile nucleare Burevestnik

Il Burevestnik è un missile da crociera sperimentale a propulsione nucleare, prodotto dall’azienda NPO Novator e armato con testata nucleare convenzionale. Secondo i media russi, il razzo dovrebbe avere una capacità di azioni e di volo illimitata grazie all’utilizzo di un reattore nucleare in miniatura, caratteristica che lo renderebbe un’arma estremamente temibile (almeno in teoria). In base alle informazioni filtrate dalla Russia, il missile avrebbe una lunghezza di 12 metri al momento del lancio e si ridurrebbe a 9 metri dopo la separazione programmata di uno stadio. Il razzo termico nucleare che garantisce la propulsione si attiverebbe, poi, nella fase di volo. Secondo l’intelligence americano, il Burevestnik dovrebbe diventare pienamente operativo nel corso del 2025.

Lo sviluppo del missile ha subito una grave battuta d’arresto dopo un incidente verificatosi nell’oblast di Arkangelsk nel 2019, che ha causato l’emissione di materiale radioattivo nelle aree circostanti, nonché la perdita di diverse vite umane. A seguito dell’esplosione, è stata ordinata l’evacuazione di 450 abitanti del villaggio di Nënoksa.

L’ultimo test nucleare 'vero e proprio' è stato condotto nel 1990 da Mosca. Putin non esclude la ripresa delle prove, ricordando che Washington ha firmato il trattato sul bando ai test nucleari ma non lo ha ratificato. In ogni caso, il presidente ha ribadito che la dottrina militare russo prevede l’uso di armi atomiche solo in due casi: un attacco al proprio territorio e una minaccia all’esistenza stessa del Paese. Se mai dovesse avvenire un attacco nucleare al territorio russo, “il nemico non avrà possibilità di sopravvivere”, ha aggiunto.

La guerra in Ucraina dimostra che "l'Occidente ha perso il senso della realtà", a causa del "pensiero coloniale" di Washington, ritiene Putin. "Non abbiamo iniziato noi la cosiddetta guerra in Ucraina”, ha ribadito. “Al contrario, cerchiamo di mettervi fine". Quanto alla pace "sarà stabilita solo quando tutti si sentiranno al sicuro, comprenderanno che le loro opinioni sono rispettate e che c'è un equilibrio nel mondo, quando nessuno sarà in grado di costringere gli altri a vivere e comportarsi come piace all'egemone", ha chiarito.