Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Bufera su Abu Mazen: "La Shoah fu causata dal comportamento degli ebrei"

Il presidente palestinese accusato di antisemitismo da politici israeliani e attivisti per i diritti umani dopo un discorso al Consiglio nazionale

Abu Mazen (Ansa)

Abu Mazen (Ansa)

Gerusalemme, 2 maggio 2018 – Bufera sul presidente palestinese Abu Mazen, dopo le sue frasi di stampo antisemita pronunciate durante il Consiglio palestinese che subito hanno fatto il giro del mondo. Secondo i media internazionali, il presidente palestinese ha detto che l'Olocausto è stato causato da alcuni “comportamenti sociali” tenuti dagli ebrei, come “l'usura, le banche e cose del genere”. Fra i primi a commentare, il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, che ha detto che il leader palestinese è “antisemita e patetico”.

Il Consiglio palestinese, andato in scena a Ramallah, e durato 90 minuti, è stato trasmesso in diretta tv. Abu Mazen ha negato che esista una relazione fra gli ebrei e la terra di Israele, definendo lo Stato ebraico un "prodotto coloniale" britannico. Trattando anche dell'Ebraismo e delle origini di Israele - una storia scritta da “scrittori ebrei sionisti” ha detto – il leader palestinese ha ricordato come in Europa gli ebrei siano stati periodicamente massacrati nei secoli, fino alla Shoah. "Ma perché questo è accaduto?", si è chiesto. “Loro dicono: 'È perché siamo ebrei'. Bene - ha continuato Abu Mazen, citato dai media -, vi porterò tre ebrei, con tre libri, che dicono che l'odio verso gli ebrei non è causato della loro identità religiosa, ma dalle loro funzioni sociali. È un problema differente. Quindi la 'questione ebraica', che era diffusa in tutta Europa, non era diretta contro la loro religione, ma le loro mansioni sociali, legate all'usura, all'attività bancaria e simili”. Abu Mazen, secondo la Bbc, ha anche negato che gli ebrei di ceppo askenazita, quello diffuso in Europa orientale e Germania, siano semiti: gli Askenazi, ha detto “non hanno alcun rapporto con i popoli semiti”.

Oltre a Netanyahu, anche il vicepremier israeliano Michael Oren in un tweet ha detto di Abu Maze: “Quello sì che è un partner per la pace!”. La Anti Defamation League (Adl), che svolge una campagna contro l'antisemitismo nel mondo, per bocca del ceo Jonathan Greenblatt, ha liquidato le dichiarazioni del leader palestinese come “asserzioni antistoriche e pseudo-accademiche”.