Martedì 16 Luglio 2024
ALEX CRISTIAN LUNG
Esteri

Furti al British Museum: indaga anche l’Fbi. “Così gli artefatti venivano rivenduti”

L'ex curatore Peter Higgs è accusato dal museo di aver sottratto migliaia di oggetti per poi rivenderli sulla nota piattaforma di e-commerce. Oggi potrebbero essere in ogni parte del mondo

British Museum, foto generica

British Museum, foto generica

Londra, 27 maggio 2024 - Una storia da film, a metà strada tra il thriller e il rocambolesco: dopo la scomparsa di preziosi artefatti dal British Museum di Londra, anche l'Fbi si è unito alle indagini, facendo emergere che diversi di essi sarebbero stati venduti niente di meno che su eBay.

La vicenda ha avuto inizio la scorsa estate, quando l'eminente museo della capitale britannica ha denunciato di non riuscire a trovare circa 1.500 oggetti del suo magazzino - tra cui gemme e gioielli - prevalentemente non catalogati e quindi più facili 'da trafugare'. Le accuse si sono concentrate sul curatore Peter Higgs, che pur essendo stato licenziato, non è stato né arrestato né incriminato formalmente. L'uomo si sta difendendo nella causa civile intentata dal British Museum.

Secondo le ricostruzioni riportate dalla Bbc, Higgs avrebbe trafugato gli artefatti in un arco di almeno dieci anni, vendendoli poi su eBay ad almeno 45 acquirenti, intascando una somma che si aggira probabilmente sulle 100mila sterline. Il suo nickname sulla piattaforma era 'sultan1966', e si sarebbe firmato come 'Paul Higgins' nelle mail inviate agli utenti interessati ai suoi articoli. L'ex curatore ha ammesso che il profilo apparteneva a lui.

Tra gli ex acquirenti c'è Tony Birbiglia di New Orleans, che si è rivelato molto utile alle indagini. Non solo ha risposto alle domande poste dall'Fbi, ma ha anche rivelato i propri acquisti dall'account di sultan1966. Uno di essi era una gemma arancione intagliata a forma di scarabeo, comprata per 170 sterline, versate su un conto Paypal legato all'email personale di Higgs. L'altro acquisto era una gemma che raffigura Cupido che cavalca un delfino: un'opera inestimabile venduta per appena 42 sterline.

Birbiglia, che di mestiere fa l'antiquario, ha dichiarato di essersi sentito "scioccato" quando l'Fbi lo ha contattato, e di ricordarsi appena dei due oggetti, che ha probabilmente comprato per rivendere. Infatti, ora non ne è più in possesso: l'uomo ha sottolineato che né il British Museum né gli agenti sarebbero ancora riusciti a rintracciare le preziose gemme. La Bbc sostiene tuttavia che i due artefatti siano stati riconsegnati al museo.

Alcuni altri oggetti sono stati rintracciati grazie a Ittai Gradel, antiquario danese che li ha rivenduti a collezionisti di Amburgo, Colonia, Parigi e Hong Kong, dopo averli acquistati da sultan1966. Lo studioso ha affermato che sull'annuncio c'era scritto che si trattava di cimeli ereditati da sua nonna.

Finora, appena 626 artefatti sono stati riconsegnati al British Museum, 268 grazie all'aiuto dell'Fbi. Altri 100 sono stati rintracciati, ma devono ancora tornare a Londra. Mancano all'appello più di settecento oggetti, che potrebbero essere sparsi in ogni angolo del mondo.