Parigi, 3 gennaio 2018 - Dimenticatevi Melania Trump che i primi tempi neanche stava alla Casa Bianca. O, per fare esempi nostrani, lady Gentiloni o, prima ancora, Agnese Renzi: praticamente invisibili.
In Francia, qualcosa sta cambiando. E per il 2018 Brigitte Macron promette di non essere più una semplice first lady. Ma di contare davvero, assumendo un ruolo più influente e attivo per la Francia. "Oggi una donna non può restare in secondo piano", ha detto in privato la première dame.
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Chissà se vuol seguire l’esempio di Maria Pia Fanfani, la seconda moglie di Amintore, che trasferì il proprio ufficio di missioni umanitarie a Palazzo Chigi. O quello di Hillary Clinton che, anche quando era ‘solo’ la first lady degli Stati Uniti, garantì alla coppia presidenziale l’appellativo di ‘Billary’. Del resto, che Brigitte, 64 anni, non fosse destinata al semplice ruolo di première dame lo si era capito fin dall’inizio. Ha dribblato con classe, indossando minigonne vertiginose, i 24 anni di differenza d’età con il suo Emmanuel, di cui trova solo un difetto: "Quello di essere più giovane di me...". E oggi, a distanza di otto mesi da quando ha fatto il suo ingresso all’Eliseo, è amatissima. Piace talmente tanto da surclassare non solo Valérie Trierweiler, ex compagna dell’ex presidente Hollande, ma pure Carla Bruni, consorte di Sarkozy.
Brigitte ogni giorno riceve circa 140 lettere, quelle che Valérie riceveva in un anno e comunque molte di più rispetto alle 35 della Bruni. "Molte signore sui 60-70 anni scrivono a Brigitte per ringraziarla – ha spiegato Oliver Costa, principale consigliere della signora Macron – perché grazie al suo esempio sono tornate a indossare vestiti seducenti" che avevano appeso nel guardaroba per sempre.
Ma chi vede la forza di Brigitte solo nello stile si sbaglia di grosso. Corteggiata dai media francesi e internazionali, la signora Macron non si distinguerà più solo per i tailleur Chanel indossati con classe, o nella giovanile giacca di tweed sfoggiata a Natale, ma avrà un ruolo di primo piano. È in una "fase esplorativa", racconta chi le sta vicino. Fase che si tradurrà nell’impegno su quattro o cinque dossier prioritari. Dall’assistenza ai disabili, alla lotta contro il bullismo a scuola (prima di sposare il presidente, Brigitte fu la sua insegnante di francese e di teatro), l’uguaglianza di genere.
Anche nelle missioni all’estero, Brigitte sarà molto più presente. Inizierà dall’8 al 10 gennaio, quando sarà con Emmanuel in Cina. Seguiranno Senegal, India fino probabilmente al Giappone. Come indicato nella Carta sulla trasparenza pubblicata ad agosto, la first lady ha un ruolo di rappresentanza all’estero, di supervisione delle manifestazioni e dei ricevimenti ufficiali all’Eliseo, oltre a essere madrina di attività benefiche e sociali, a cominciare dai settori legati alla salute, alla disabilità, all’istruzione, ma anche alla parità tra i sessi.
Ma, al di là della Carta, è ormai chiaro che Brigitte sarà protagonista e ‘in marcia’ assieme al marito. Che, a sua volta, sarà alle prese con delicati dossier: dalla futura legge su asilo e rifugiati, alla riforma delle pensioni fino all’annunciato cambio di passo nell’Unione europea.