Mercoledì 25 Dicembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Brexit, risultati del referendum

La Gran Bretagna vota per lasciare l'Unione Europea. Il Leave prevale con il 51,9%. Cameron si dimette. Farage: "Independence day". Obama: "Assicurare stabilità e sicurezza al mondo" BREXIT, I LEADER EUROPEI: GB SUBITO FUORI GLI EUROSCETTICI: "ORA TOCCA A NOI"

Brexit, il premier David Cameron e la moglie lasciano il seggio (Afp)

Londra, 24 giugno 2016 - I risultati del referendum sulla Brexit sono definitivi: il Leave ha prevalso con il 51,9 % dei voti. I britannici che hanno votato Leave sono stati 17.410.742. Il Remain ha ottenuto 16.141.241 voti. La Scozia, l'Irlanda del Nord e Londra hanno votato largamente per il Remain. Il Leave ha prevalso in Galles e nel resto d'Inghilterra. In Inghilterra il Leave ha ottenuto 15,18 milioni di voti, il Remain 13,26 milioni. In Galles il Leave ha ottenuto 0,85 milioni di voti, il Remain 0,77 milioni. In Scozia il Remain ha ottenuto 1,66 milioni di voti, il Leave 1,01 milioni. In Irlanda del Nord il Remain ha ottenuto 0,44 milioni di voti, il Leave 0,35 milioni. Intanto scatta il  l'effetto Brexit in Borsa con un venerdì nero per tutti i mercati e il crollo della sterlina. L'affluenza alle urne è stata del 72,2% degli aventi diritto. 

CAMERON SI DIMETTE - E questa mattina David Cameron, che ha messo in gioco la sua credibilità guidando la campagna pro-Ue, ha rassegnato le sue dimissioni da primo ministro annunciando che "il popolo ha votato per lasciare l'Ue" e che "la sua volontà deve essere rispettata". Il premier ha spiegato che rimarrà a Downing Street altri tre mesi ma che poi è necessario che per la guida dei negoziati con l'Ue ci sia una nuova leadership.

Ieri aveva votato a Londra senza rilasciare dichiarazioni e solo più tardi su twitter aveva lanciato un appello ai suoi compatrioti a optare per il mantenimento di "un futuro migliore". E a seggi chiusi aveva scritto: "Grazie a tutti quelli che hanno votato per mantenere la Gran Bretagna più forte, più sicura: starà meglio in Europa". 

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IL CUORE FINANZIARIO PER L'UE - La City, il centro finanzario, è stata la prima circoscrizione di Londra a terminare lo scrutino: il 'Bremain' ha ottenuto il 75% delle preferenze. Nella City, che corrisponde all'antico tracciato della Londinium romana, abitano soprattutto operatori della finanza e persone che lavorano negli uffici che gestiscono i capitali di mezzo mondo. E le grandi società, del resto, nelle scorse settimane hanno nella stragrande maggioranza espresso la loro volontà di restare nel recinto comunitario.

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SONDAGGI - Eppure i sondaggi raccontavano un'altra storia. Il fronte del sì all'Ue era dato in testa con il 52% dei voti contro il 48% di Leave da un opinion poll realizzato dall'istituto YouGov per SkyNews. Il Remain era addirittura avanti con il 54% rispetto al 46% del Leave, secondo l'opinion poll realizzato dall'istituto Ipsos Mori.

Brexit, il leader euroscettico Nigel Farage (Ansa)FARAGE: UE FALLITA - "Sembra che Remain sia in vantaggio", aveva detto il leader euroscettico dell'Ukip, Nigel Farage, dando credito a una possibile vittoria del sì all'Ue. Nella prima reazione al voto, Farage aveva sottolineato in un messaggio come si sia trattato di una "campagna straordinaria", ma si era mostrato pessimista sulle chance del suo schieramento. Nel frattempo, come riporta il quotidiano spagnolo El Pais, su Twitter uno dei trendig topic era diventato "Trova un lavoro a Nigel Farage" (#SuggestAJobForFarage). "L'euroscetticismo c'è e bisogna farci i conti. Sappiate che è un'Unione che non ha futuro, qualsiasi sia il risultato noi abbiamo motivo di festeggiare perché il panorama politico è cambiato", ha commentato più tardi Farage. Il leader euroscettico ha poi esultato per i primi dati reali, che hanno invertito la tendenza, descrivendoli "fantastici" a Sunderland e "stupefacenti" per il Leave a Newcastle. "È chiaramente un testa a testa ma penso che il Remain alla fine potrebbe spuntarla". Poi un tweet nel cuore della notte: "Ora ho il coraggio di sognare che l'alba stia arrivando su un Regno Unito indipendente". Infine ha cantato vittoria: "E' l'independence day".

REAZIONI - L'europa reagisce al risultato del referendum della Gran Bretagna. Con gli euroscettici che esultano da un lato e dall'altro Bruxelles che cerca di rassicurare sulla tenuta dell'Unione. Quando ormai è chiaro il risultato del referendum arrivano i tweet di Matteo Salvini e Marine Le Pen. "Vittoria della libertà! Come chiedo da anni ora serve lo stesso referendum in Francia e nei Paesi dell'Ue", scrive la leader del Front National. Salvini cinguetta: "Ora tocca a noi".

RIUNIONI D'URGENZA - Bruxelles prepara l'Europa per gli scenari futuri. Il presidente del consiglio Ue Donald Tusk ha presto avvertito: "Determinati a mantenere la nostra unità a 27". In attesa del vertice l'Ue nel pomeriggio che riunirà i ministri degli Esteri, al quale prenderà parte Paolo Gentiloni, per analizzare il voto, in tarda mattinata arrivano le dichiarazioni congiunte dopo il vertice di crisi che si è tenuto nella sede della Commissione europea tra i presidenti delle istituzioni europee (Juncker, Tusk, Schulz e Rutte). "L'Unione di 27 stati membri continuerà" affermano nella nota congiunta. "Ci aspettiamo che il governo del Regno Unito dia effetto alla decisione del popolo britannico al più presto possibile, per quanto doloroso il processo potrà essere".

OBAMA - Dagli Stati Uniti, nel primo pomeriggio, arriva il commento del presidente Barack Obama: "Il popolo britannico ha parlato", ha detto il leader della Casa Bianca che auspica che i negoziati che si apriranno tra Regno Unito e Unione europea "assicurino stabilità, sicurezza, prosperità per l'Europa, la Gran Bretagna, l'Irlanda del Nord e per tutto il mondo".

Anche in Italia il governo si riunisce. In mattinata il premier Matteo Renzi ha convocato un vertice, secondo fonti di Palazzo Chigi, a cui hanno partecipato il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, il ministro per lo Sviluppo Economico, Carlo Calenda, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Marco Minniti e il Governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco. E sull'esito del referendum il premier ha twittato: "Dobbiamo cambiarla per renderla più umana e più giusta. Ma l'Europa è la nostra casa, è il nostro futuro".