Londra, 12 luglio 2018 - "Mai più permetteremo agli stranieri provenienti dall'Europa di cercarsi un lavoro nel nostro Paese". Sono queste le dure parole che usa Theresa May sulla Brexit in un post su Facebook. Dopo le pesanti dimissioni dei ministri Johnson e Davis, la premier britannica fa la voce grossa con l'Europa e dimostra di voler andare avanti con l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea. "Due anni fa - afferma la May -, la maggioranza della popolazione UK ha votato a gran voce l'uscita dall'Unione Europea. Da quel momento in poi, la Brexit è stata la mia priorità".
Innanzitutto, dice la May "non accetteremo più che stranieri provenienti dall'Unione Europea vengano qua in cerca di un lavoro. Accoglieremo invece lavoratori qualificati. E sarà la Gran Bretagna, non Bruxelles a decidere chi potrà vivere e lavorare quì". Continua poi a puntare il dito contro l'Europa: "Non saremo più sottoposti alla giurisdizione della Corte di Giustizia europea, ma seguiremo solo leggi britanniche scritte nelle Corti britanniche". Il piano elaborato dal governo per la Brexit "significa la fine della libertà di movimento? Significa che potremo siglare i nostri propri accordi commerciali? Significa che il Regno Unito sarà libero dalla giurisdizione della Corte europea? Sono lieta di dire che le risposte sono "Sì, sì e sì! "Come Primo Ministro di questo Paese - ripete e conclude la May - mi impegno e sono determinata a finalizzare l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea".
PUBBLICATO IL NUOVO PIANO PER LA BREXIT - E proprio oggi è stato pubblicato sul sito di Downing Street il 'White Paper', il documento che in 98 pagine spiega i punti del nuovo piano per la Brexit, quello per cui si sono dimessi i ministri Johnson e Davis. Nel documento la Gran Bretagna chiede all'Europa un "accordo di associazione" che include un'area di libero scambio, un accordo più blando per i prodotti finanziari, una partnership sui temi della sicurezza e il proseguimento della partnership con le agenzie europee. Nel documento è stata prevista tra l'altro la creazione di un consiglio ministeriale bilaterale che si riunirà due volte l'anno e un "robusto" organismo arbitrale per dirimere le questioni su commercio e politica. Il 'White Paper' - afferma il Primo ministro britannico - produce risultati in linea con il voto del popolo britannico, riporta il controllo a Londra" sulle politiche di migrazione e occupazione e allo stesso tempo "tutela la vita della nostra gente".
LE CRITICHE AL DOCUMENTO - Critiche pesanti arrivano dal Parlamento britannico, in particolare sulla proposta di far intervenire la Corte di giustizia dell'Unione europea sulle controversie commerciali. "Brexit significava Brexit, ma ora sembra che Brexit significhi rimanere soggetti alla legislazione europea" - accusa Jacob Rees-Mogg, uno dei più accaniti 'Brexiteers'. Anche la City si trova contraria al piano lanciato dalla May. Si tratta di un "vero colpo per il settore finanziario e quello dei servizi professionali", ha denunciato Catherine McGuinness, presidente del Comitato per le politiche della City. "Con legami commerciali più blandi con l'Europa, il settore finanziario e quello dei servizi professionali saranno meno in grado di creare posti di lavoro, generare tasse e sostenere la crescita nell'economia in generale" - ha concluso la McGuinness.
BOTTA E RISPOSTA TRA MAY E TRUMP - E sulla nuova manovra interviene anche Donald Trump che attacca la May: "Il piano non riflette ciò per cui i britannici hanno votato nel referendum del 2016". Secca la risposta del Primo ministro britannico: "Le nostre proposte all'Unione Europea rispettano assolutamente l'impegno di realizzare la Brexit per cui hanno votato". E all'uscita dal vertice Nato le viene chiesto: "Pensa che Bruxelles accetterà la sua nuova manovra per l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea?". "Abbiamo sempre ottenuto quel che volevamo - risponde decisa la Premier - e continueremo a farlo. Ma servono pragmatismo e compromessi da entrambe le parti".