Roma, 14 gennaio 2023 - Jair Bolsonaro è stato indagato dalla Corte Suprema del Brasile per l'assalto agli edifici istituzionali compiuto dai suoi sostenitori lo scorso 8 gennaio. La richiesta era stata avanzata dal procuratore generale brasiliano Augusto Aras, che aveva ipotizzato i reati di "istigazione e paternità intellettuale" con riferimento all'offensiva messa in atto anche contro il Congresso di Brasilia. In particolare si fa riferimento ad un video pubblicato dall'ex presidente su Facebook l'11 gennaio scorso in cui Bolsonaro suggerisce che la vittoria elettorale del presidente Lula sia stata frutto di manipolazioni della Corte Suprema e del Tribunale superiore elettorale.
Brasile, allarme per nuove proteste. Via i vertici delle forze di sicurezza della capitale
"Le dichiarazioni di Jair Bolsonaro sono state un'ulteriore occasione in cui l'ex presidente si è messo in una posizione teoricamente criminale ed offensiva nei riguardi delle istituzioni, in particolare la Corte Suprema", così il giudice della Corte Suprema del Brasile, Alexandre de Moraes, ha autorizzato la procura nazionale a mettere sotto inchiesta Bolsonaro. "E' importante segnalare che Bolsonaro è incorso in modo reiterato negli stessi comportamenti per i quali ora è sotto inchiesta". Intanto, il ministro della Giustizia, Flavio Dino, ha reso noto che nei prossimi giorni vi saranno altri arresti per la partecipazione all'assalto di domenica scorsa.
Arrestato ex ministro Torres
Appena rientrato questa mattina a Brasilia dalla Florida, l'ex ministro della Giustizia, Anderson Torres, è stato arrestato dalla polizia brasiliana. La notizia è stata riportata da Cnn Brasile, citando una conferma ufficiale della polizia. Su Torres, incaricato della sicurezza nella capitale, pendeva un ordine d'arresto per gli attacchi ai palazzi istituzionali.