Sabato 22 Marzo 2025
ALDO BAQUIS
Esteri

Blitz di terra nella Striscia. Strage di donne e bambini. Scontri a Gerusalemme

Migliaia di israeliani contro la ripresa della guerra e il siluramento del capo degli O07. Netanyahu si difende: "Solito Deep State di sinistra". E Trump lo appoggia. .

Tensioni a Gerusalemme per le manifestazione dell’opposizione a Netanyahu

Tensioni a Gerusalemme per le manifestazione dell’opposizione a Netanyahu

Nel terzo giorno di offensiva israeliana il conflitto si è esteso e mentre forze di terra penetravano a Gaza da tre direzioni diverse Hamas ha reagito lanciando tre razzi M-90 verso Tel Aviv. Dallo Yemen sono intervenuti anche gli Houthi lanciando due missili balistici, verso Tel Aviv e Gerusalemme. Entrambi sono stati intercettati fuori dallo spazio aereo israeliano, ma al suono delle sirene milioni di israeliani hanno dovuto correre egualmente nei rifugi. Sul terreno Israele cerca di nuovo di spaccare la Striscia in due tronconi, all’altezza dell’asse Netzarim. La popolazione del Nord viene sospinta a Sud, ma deve passare dalla strada costiera al-Rashid perché la principale arteria orizzontale, la Salah-a-din, è bloccata dall’esercito. Ieri l’aviazione ha proseguito gli attacchi uccidendo fra l’altro il capo della sicurezza di Hamas, Rashid Jahjouh. Secondo il ministero della sanita’ di Hamas, il numero delle vittime degli ultimi giorni (in gran parte civili, donne e bambini) è di oltre 500, mentre i feriti sono mille. "Hamas avverte la pressione, si notano primi segni di cedimento", ha sostenuto il ministro della difesa Israel Katz mentre dagli Usa Donald Trump ha sostenuto in pieno l’azione israeliana. Hamas ha reagito con i lanci di razzi, ma ha ribadito che osserverebbe la tregua raggiunta due mesi fa se Israele accettasse di passare alla sua ‘fase B’. Nel frattempo resta però bloccata la trattativa per la fine dei combattimenti e per lo scambio di 59 ostaggi con centinaia di prigionieri palestinesi.

Mentre viene sfidato dall’esterno da Hamas e dagli Houthi Benyamin, Netanyahu deve anche affrontare anche un ‘fronte interno’ che lui stesso ha incendiato con la decisione di licenziare in tronco questa settimana due figure chiave del sistema politico israeliano: il capo dello Shin Bet (sicurezza interna) Ronen Bar ed il procuratore generale, Gali Baharav-Miara. Il primo sta indagando sul cosiddetto ‘Qatargate’, ossia il possibile versamento ad un portavoce del premier, mediante almeno due intermediari attivi in Usa, di fondi del Qatar (ossia dei finanziatori di Hamas). La seconda sta da mesi combattendo una tenace battaglia per impedire all’esecutivo di erodere definitivamente l’autonomia dell Corte Suprema e della magistratura, mentre Netanyahu resta sotto processo a Tel Aviv per corruzione, frode ed abuso di potere.

L’imminente licenziamento di Bar – che segue di due settimane la sostituzione del capo di stato maggiore Herzi ha-Levi con un generale, Eyal Zamir, più in sintonia con i progetti di Netanyahu – ha innescato massicce manifestazioni. Nelle strade di Gerusalemme, vicino all’ufficio del premier, i dimostranti hanno detto di essere stati affrontati da agenti di polizia "particolarmente muscolosi". ‘"Ci hanno accolto dicendo: ‘Ben Gvir è tornato’"’: un riferimento al leader del partito di estrema destra ‘Potere ebraico’ che in questi giorni ha ripreso l’incarico di ministro per la sicurezza nazionale dopo un breve passaggio all’opposizione.

Nella confusione un dimostrante è stato travolto da un taxi e altri cinque hanno finito la serata di proteste al pronto soccorso. Di fronte alle manifestazioni Netanyahu ha reagito come d’abitudine passando all’attacco. "In America ed in Israele quando un leader forte di destra vince le elezioni – ha scritto su X – il ‘Deep State’ di sinistra usa la giustizia come un’arma per neutralizzare il volere del popolo.