Sabato 3 Agosto 2024

Bimbe accoltellate a morte: disordini in tutta la Gran Bretagna. L’ultradestra sfida il governo Starmer, moschee nel mirino

Scontri tra dimostranti e polizia: a Liverpool volano sedie, mattoni e petardi, saccheggi e auto distrutte a Sunderland. Le proteste alimentate da fake news sull’identità del killer

Liverpool, 3 agosto 2024 – Scontri tra manifestanti di estrema destra e la polizia in diversi raduni in Gran Bretagna, innescati dall'uccisione di tre bambine a Southport. Slogan anti-immigrazione e anti-musulmani sono stati urlati, in particolare a Liverpool dove i manifestanti hanno lanciato sedie, mattoni e petardi contro la polizia, secondo un fotografo dell'Afp sul posto, mentre i media locali hanno riferito di violenze a Manchester (nord) o ancora a Belfast, nell'Irlanda del Nord.

Proteste vicino la moschea di Liverpool (Ansa)
Proteste vicino la moschea di Liverpool (Ansa)

La strage, imputata al raptus di un 17enne, ha innescato una serie di violenti disordini in tutto il Paese e appare la prima vera sfida al governo laburista di Keir Starmer nato giusto un mese fa dalle elezioni del 4 luglio. Secondo le autorità, dietro la protesta si annida una strumentalizzazione ad arte dei recenti fatti di sangue, organizzata da sigle dell'ultradestra islamofoba e anti-immigrazione più radicale, come l'English Defence League (Edl), a colpi di fake news partorite sul web sull'identità dell'accoltellatore di Southport, indicato falsamente alla stregua di un migrante sbarcato di fresco sull'isola o di un musulmano.

Prova ne sono i tumulti di ieri notte a Sunderland, grigia città industriale del nord-est inglese, dove 200 facinorosi - quasi tutti uomini, bianchi e in qualche caso con le teste rasate - hanno preso di mira come primo bersaglio del tutto immotivato, una moschea locale. Gli agenti della Northumbria Police, chiamati a presidiarla, sono stati fatti oggetto di lanci di pietre, mattoni e immancabili lattine di birra. Poi i tafferugli sono degenerati altrove, con negozi saccheggiati, veicoli semidistrutti o dati alle fiamme, un commissariato attaccato e il fuoco appiccato in un edificio vicino.

La comunità musulmana, forte di milioni di cittadini nel Regno, manifesta da parte sua inquietudine e invoca tutele, mentre Starmer ha lanciato un duro monito ai colossi dei social media dopo le fake news circolate sul web . "Gli scontri sono stati chiaramente organizzati online e si tratta di un reato", ha detto il primo ministro in una conferenza stampa a Downing Street. Un richiamo a influencer vari e a figure del nazionalismo più radicale, come il latitante Tommy Robinson, che sul web hanno spacciato teorie della cospirazione sulle bambine uccise. Ma anche un riferimento polemico ai "populisti in giacca e cravatta" alla Nigel Farage: chiamato in causa per aver a sua volta seminato dubbi, su X, sull'esclusione del movente terroristico sia a Southport sia per altri accoltellamenti. Per Starmer l'incitamento alla violenza non ha nulla a che fare con la libertà di espressione, ma ha minimizzato sulla matrice delle violenze bollandole come "teppismo". Il primo ministro ha quindi promesso la stessa linea dura che una quarantina d'anni fa permise all'amministrazione Tory di Margaret Thatcher di sradicare i fenomeni di brutalità più vergognosi – negli stadi di calcio o attorno a essi – dei cosiddetti hooligans, famigerate frange del tifo ultrà.