Martedì 16 Luglio 2024
ALESSANDRO FARRUGGIA
Esteri

Biden in trincea: "Corro e vinco le elezioni. Trump? Uno stupratore". Contestazioni al comizio

L’inquilino della Casa Bianca in Michigan attacca anche la stampa: non me ne fa passare una. Ma alcuni manifestanti chiedono il ritiro

Joe Biden

Joe Biden

Joe non molla. E mentre nell’establishment del Partito Democratico, sui giornali, tra i grandi finanziatori cresce la preoccupazione per lo stato di salute di Biden e il timore di una possibile vittoria di Trump, e monta la fronda contro di lui, il presidente si rivolge direttamente al suo popolo e incassa il sostegno di due esponenti importanti dell’ala sinistra del partito, il “socialista“ Bernie Sanders e la giovane deputata Alexandria Ocasio-Cortez.

Nel tour elettorale in Michigan Biden sfodera toni insolitamente aggressivi e una performance senza ombre, mentre Donald Trump, che domani inaugurerà a Milwaukee la convention repubblicana, per cercare di strappare qualche consenso tra i delusi di Biden, usa toni insolitamente cauti per cercare di accreditare una immagine da candidato responsabilmente moderato: l’opposto del Trump visto finora. Certo è che a Detroit – come ammette lo stesso New York Times – Biden "ha messo a segno quella che è forse la sua migliore performance dal discorso sullo Stato dell’Unione, a marzo". Non era scontato.

Fuori dalla Renaissance High School di Detroit un gruppo di democratici ne chiedeva le dimissioni, ma alla manifestazione il popolo dem era tutto per lui. "Correrò e vinceremo – ha arringato i suoi sostenitori –. Vi garantisco che sto bene, e devo finire il lavoro iniziato: 14 milioni di democratici come voi hanno votato per me alle primarie. Siete stati voi a fare di me il candidato, nessun altro. Non la stampa, non gli opinionisti, non gli addetti ai lavori, non i donatori. E io non vado da nessuna parte. Correrò e vinceremo". E con Trump nessuna pietà.

"Trump – ha attaccato – lavora per le grandi aziende farmaceutiche e petrolifere e io lavoro per gli americani". E ancora: "Donald Trump è stato giudicato responsabile di violenza sessuale da un giudice che ha scritto del “tentativo del signor Trump di minimizzare l’abuso sessuale. Ma il signor Trump l’ha violentata“. Questo è il linguaggio del giudice, non il mio". Biden ha poi definito l’ex presidente "un perdente" e "un criminale condannato, che ha dichiarato bancarotta per sei volte". E Biden ha pure fatto un riferimento alle gaffe dei giorni scorsi: "La stampa non me ne fa passare una, ma Trump ha confuso Nikki Haley con Nancy Pelosi".

Biden ieri ha anche incassato un importante endorsement, quello di Bernie Sanders. Il senatore del Vermont, leader dell’ala più a sinistra del Partito Democratico ha scritto in un editoriale sul New York Times che "farà tutto il possibile affinché il presidente venga rieletto, perché nonostante i miei disaccordi con lui su questioni specifiche è stato il presidente più efficace nella storia moderna del nostro Paese ed è il candidato più forte per sconfiggere Donald Trump". Non era scontato.

In compenso Trump incassa. Secondo indiscrezioni di Bloomberg, milioni di dollari di donazioni di Musk sono state devolute a un supercomitato che sostiene il candidato repubblicano. Eppure, sinora il fondatore di Tesla aveva promesso che non avrebbe mai finanziato né il candidato repubblicano né quello democratico. E Trump ringrazia. E alla convenzione del “Great old party“ che gli confermerà la nonimation, potrebbe scegliere una linea prudente, glissando in particolare sull’aborto, tema che rischia di costargli i voti di molte donne. Perché Trump sente la vittoria ed è disposto a tutto, anche a (provare a) moderarsi un pò, per ottenerla.