Lunedì 23 Dicembre 2024
ALESSANDRO FARRUGGIA
Esteri

Il sondaggio-sentenza: Biden bocciato. Tra i dem ha meno chance di tutti i possibili candidati

Una rilevazione ha spaventato i grandi donatori che finanziano la sua campagna. Il comitato ha deciso di congelare 90 milioni di dollari di fondi già raccolti

Roma, 19 luglio 2024 – Chi se non Joe? Se lo chiedono gli americani, specie i democratici, e se lo domandano freneticamente – specialmente dopo la disastrosa performance del presidente nel faccia a faccia televisivo con Trump – i sondaggisti. Molti, seguendo una linea mainstream nel partito, danno favorita Kamala Harris. Ad esempio YouGov (sondaggio del 7-9 luglio, il più recente) che dà lei prima e per secondo il segretario ai Trasporti, Pete Buttigieg; la Florida Atlantic University che dà per seconda Michelle Obama, Survey Usa che dà per secondo il governatore della California Gavin Newsom. Kamala va per la maggiore.

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Ma grande attenzione ha destato nell’ambiente democratico a Capitol Hill un sondaggio riservato (noto perché ne ha parlato per sommi capi il New York Times il 12 luglio, accreditandolo) realizzato da un gruppo legato a “Future Forward Usa“, che nel mondo democratico conta parecchio essendo il secondo più importante Pac (comitato organizzato allo scopo di raccogliere e spendere per conto di un candidato). E “Future Forwartd Usa“ ha preso così seriamente il sondaggio da decidere di congelare, su pressione dei maggiori donatori, la bellezza di 90 milioni di dollari di fondi già raccolti per Biden.

Il perché è presto detto. Dopo il dibattito il “super Pac“ – i cui contributori sono gente che non vuole buttare soldi un una battaglia persa – ha testato la forza delle potenziali alternative a Biden. È stato misurato il consenso della vicepresidente Kamala Harris, del governatore della Califonia Gavin Newsom, della governatrice del Michigan Gretchen Whitmer e di Pete Buttigieg, il segretario dei trasporti che già partecipò con un certo successo alle primarie del 2020.

Il sondaggio, per lo sconcerto del gruppo di finanziatori di Biden, ha mostrato che il presidente ha avuto un voto favorevole peggiore di tutte le alternative. Il presidente uscente ha infatti, in una corsa a due contro Trump (non viene considerato il terzo candidato, Kennedy, dato da altri sondaggi attorno al 7-8%) solo il 48,3%, Kamala Harris ha il 49,1% e anche lei è perdente, Newsom il 49,6% quindi è quasi pari a Trump. Ma la Whitmer invece è vincente su Trump con il 50,6% e lo stesso fa Buttigieg, con il 51%. Buttigieg meglio di tutti? Parrebbe, anche se considerando la corsa negli Stati in bilico (che vale almeno 260 voti elettorali e deciderà la corsa) la Whitmer fa meglio di lui (49,7% contro 49,6%).

Il 49,7% significa comunque meno voti di Trump negli Stati chiave e la cosa sembra significare sconfitta per i democratici, ma Whitmer sarebbe vincente nel suo Michigan, in Wisconsin e in Nebraska collegio 2 ed è data al 49,7% in Pennsylvania. Se riuscisse a prendere la Pennsylvania – ed è possibile visto che ben il 55% degli elettori interpellati nel sondaggio dice di non conoscerla abbastanza e tra chi la conosce la percentuale di consenso è del 52,2% a livello nazionale e del 51,1% negli Stati in bilico – potrebbe farcela.

Il punto non è però tanto chi ha più chance, se la Whitmer, Buttigieg o Kamala Harris. Il punto è che tutti e quattro i candidati alternativi hanno indicatori di performance migliori del vecchio Joe. Che quattro anni fa fece il miracolo di battere sonoramente Donald Trump ma ora deve fare i conti con un nemico più inesorabili del candidato repubblicano: l’età e i malanni che essa porta con sè. Malanni che ne hanno minato la sua immagine di leader in grado di guidare la nazione ed eroso la fiducia degli elettori. Prenderne atto sarebbe la mossa più saggia, dicono due elettori democratici su tre. Ma chissà.