Giovedì 14 Novembre 2024

I finanziatori piantano in asso Biden: congelati 90 milioni. Obama-Pelosi si muovono nell’ombra

Il principali donatori del comitato Future Forward pro Biden sospendono i finanziamenti “finché il presidente resterà in corsa” per le elezioni 2024. L’incontro tra Barack Obama e l’ex speaker dem della Camera: ma nel partito nessuno si espone. “Apettano che lasci da solo”

Washington, 12 luglio 2024 – Si compatta negli Stati Uniti il fronte dei finanziatori democratici contrari alla candidatura di Joe Biden, che va sbriciolandosi a pochi mesi dalle elezioni presidenziali di novembre. Alcuni dei principali donatori hanno annunciato al più grande super Pac pro-Biden, ‘Future Forward', che congeleranno circa 90 milioni di dollari finché il presidente rimane in corsa. E’ notizia del New York Times, in prima linea tra le testate filo democratiche a premere per un passo indietro del presidente dopo il disastroso dibattito tv contro Trump. A cominciare dall’editoriale del 29 giugno . Il NYT ha anche ospitato un intervento di George Clooney che si è speso in lungo e in largo per le raccolte fondi delle campagne Democrats. Il titolo: “Ti voglio bene Biden, ma ci serve un nuovo candidato”. L’attore racconta di aver incontrato recentemente il presidente a un evento: "Era lo stesso uomo che abbiamo visto al dibattito”. E’ cioè confuso, incerto, balbettante. “Era stanco? SÌ. Un raffreddore? Forse. Ma i leader del nostro partito devono smetterla di dirci che 51 milioni di persone non hanno visto quello che abbiamo appena visto. Siamo tutti così terrorizzati dalla prospettiva di un secondo mandato di Trump che abbiamo deciso di ignorare ogni segnale di allarme”.

Sono tanti i finanziatori che hanno preso posizione: tra tutti anche l’erede dell’impero cinematografico Abigail Disney. Qualche giorno fa il Washington Post ha pubblicato una lettera in cui 168 sostenitori dem chiedono a Biden di ritirarsi. 

Ora la decisione dei principali ‘donors’ di  'Future Forward', più importante comitato elettorale per la raccolta fondi nelle prime fasi della corsa di Biden, che ha già mobilitato 250 milioni di dollari in pubblicità televisive e online che cominceranno ad essere trasmesse alla fine della Convenzione Nazionale Democratica il mese prossimo. La decisione di bloccare 90 milioni di donazioni è, finora, la conseguenze più concreta della scarsa performance del presidente al dibattito contro Donald Trump. 

Se i finanziatori agiscono alla luce del sole, i big della politica si muovono nell’ombra. Secondo la Cnn lBarack Obama e l’ex speaker della Camera Nancy Pelosi hanno parlato in camera caritatis della spinosa faccenda Biden condividendo “preoccupazione”. "Un dibattito venuto male può capitare. Credetemi, io lo so", scriveva Obama su X, che ai tempi lo scelse come vice presidente. Ma lo scetticismo starebbe prendendo piede tanto che non è previsto nessun endorsement ufficiale da parte dell’ex presidente. Idem per Pelosi che è stata fredda in un intervento al programma 'Morning Joe' su Mnsnbc, quando si è rifiutata di dire di sostenere la scelta del presidente di continuare a correre per la Casa Bianca. "Sia se resta sia se lascia, io lo appoggerò", si è limitata a dire.

Stando alla CNN, il leader del Senato Chuck Schumer non gode più della fiducia di Biden, mentre quello di minoranza alla Camera, Hakeem Jeffries, non ha ancora una relazione profonda per poter convincere il presidente a fare un passo indietro. Sarebbero decine i rappresentanti del Congresso, secondo la Cnn, che privatamente ritengono chiara la fine della candidatura di Biden, nonostante la conferenza stampa di giovedì in cui, a parte il clamoroso lapsus su Zelensky, il presidente è apparso più deciso rispetto alla disastrosa prova nel duello televisivo con Donald Trump. Nel partito però “aspettano che il presidente Biden decida da solo".