Washington, 16 gennaio 2025 - “Oggi in America sta prendendo forma una pericolosa oligarchia di estrema ricchezza, potere e influenza: sono preoccupato per la concentrazione di potere nelle mani di poche persone ricche”. Nel suo discorso di addio alla nazione, Joe Biden non ha risparmiato nessun colpo al successore Donald Trump – che si insedierà alla Casa Bianca il 20 gennaio – e lo spazio politico conquistato da Elon Musk, mettendo in guardia gli americani dall’oligarchia tecnologica, dall’asse dell’energetico e dalla “valanga di disinformazione” che sta travolgendo gli Usa.
È stato trasmesso nella notte italiana dallo Studio Ovale l’ultimo atto con cui il 46esimo presidente degli Stati Uniti d'America è uscito di scena. Dopo 52 anni di vita politica e quattro al timone Casa Bianca, Biden ha detto addio all’America. Un intervento in diretta tv di soli 20 minuti in cui ha rivendicato i successi (compresa la tregua a Gaza) della sua presidenza per cementare la propria eredità e ha lanciato una serie di avvertimenti sui rischi per la democrazia. A partire dalla formazione di un'oligarchia di miliardari, quella corte di Ceo che si sta coalizzando intorno al suo erede, da Elon Musk a Jeff Bezos e Mark Zuckerberg, anche se di fatto non li ha nominati.
I temi cruciali: da Gaza all’IA
“Nessun presidente dovrebbe essere immune dai crimini commessi durante il suo mandato”, ha detto alludendo a The Donald, condannato da una corte penale di New York. Biden ha toccato tutti i temi: dalla tregua armata a Gaza - “l'accordo su Gaza è stato negoziato dalla mia amministrazione, ma verrà implementato dalla futura amministrazione, che è stata costantemente informata”, ha detto Biden - al tema cruciale del cambiamento climatico: "forze
potenti” vogliono rimettere in discussione la lotta contro il climate change. E ha toccato anche il ruolo che l’intelligenza artificiale avrà nell’imminente futuro, mettendo in guardia dallo strapotere e ribadendo la necessità che “vengano fissati confini: la Cina non deve guidare” questa tecnologia.
Citando i moniti del presidente Eisenhower sul complesso militare-industriale quando lasciò l'incarico, Biden ha detto di essere “altrettanto preoccupato per la potenziale ascesa di un complesso tecnologico-industriale che potrebbe rappresentare un pericolo reale anche per il nostro Paese”. Non a caso il suo discorso è iniziato con l'immagine della Statua della Libertà, che “non è ferma, ma in marcia” perché “l'idea dell'America, le nostre istituzioni, il nostro popolo, i nostri valori sono costantemente messi alla prova”.
Le frecciate a Trump
Biden ha lanciato un appello a salvaguardare le istituzioni, a mantenere la separazione dei poteri e il sistema dei “checks and balances” - ossia dei controlli e degli equilibri degli stessi poteri - evitando ogni “abuso di potere”. In questa cornice si colloca anche la sua proposta di modificare la Costituzione per “chiarire che nessun presidente è immune dai crimini che commette mentre è in carica”: un'allusione alla recente sentenza della Corte Suprema che ha salvato Trump dai processi più insidiosi.
“La libertà di stampa sta crollando”
Biden ha lanciato altri due moniti: uno contro le “forze potenti che vogliono esercitare la loro influenza incontrollata per eliminare le misure che abbiamo adottato per affrontare la crisi climatica”, l'altro contro la valanga di disinformazione che ha seppellito gli americani.
“La libertà di stampa sta crollando, i social media stanno rinunciando a verificare i fatti. Dobbiamo fare in modo che le piattaforme social rispondano dei loro atti”, ha affermato il presidente uscente alludendo alla rinuncia al ‘fact-checking‘ recentemente annunciata da Zuckerberg per le sue piattaforme Meta.
La rassegna dei suoi successi
Il presidente uscente - che ormai ha rasentato il punto più basso dei consensi con il 33% nei sondaggi - ha vantato i suoi risultati e spiegato che “ci vorrà del tempo per sentire l'impatto di tutto ciò che abbiamo fatto insieme, ma i semi sono stati piantati e cresceranno e fioriranno per i decenni a venire”. Tra i successi, ha rivendicato in apertura anche l'accordo su Gaza, sottolineando che "il piano è stato sviluppato e negoziato dal mio team e sarà implementato dall'amministrazione entrante, che è stata costantemente informata".