Sabato 23 Novembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Berlino, imbrattati 70 capolavori nei musei. Sospetti sul fanatico Attila

L'uomo, Hildmann, aveva definito il museo di Pergamo "covo di satanisti". Le opere d'arte spruzzate con un liquido oleoso

Il museo di Pergamo a Berlino (Ansa)

Il museo di Pergamo a Berlino (Ansa)

Berlino, 21 ottobre 2020 - Attacco ai musei di Berlino, una notizia choc per gli amanti dell'arte di tutto il mondo. Almeno 70 opere d'arte e antichità sono state danneggiate. Il fatto risale al 3 ottobre - anniversario della riunificazione delle due Germanie - gli autori sono sconosciuti, la polizia e i musei sono rimasti in silenzio finora. Le prime notizie sono filtrate martedì sera: Deutschlandfunk (DLF) e "Die Zeit" hanno reso pubblico ciò che finora era stato tenuto segreto. "Uno o più autori sconosciuti hanno spruzzato con un liquido oleoso visibile almeno 70 oggetti nel Pergamon Museum, nel Neues Museum, nella Alte Nationalgalerie e in altri luoghi, lasciando segni su sarcofagi egizi, sculture in pietra e dipinti del XIX secolo". Sotto accusa sono, incredibilmente, gli ambienti di cospirazionisti e negazionisti del Covid: sempre il giornale tedesco parla del sospetto colpevole, l'ideologo della cospirazione Attila Hildmann, 39 anni.

Die Zeit, che per primo ha riportato la notizia, parla di "uno dei più vasti attacchi contro opere d'arte e antichità nella storia della Germania del dopoguerra". E sottolinea: "Per più di due settimane, né il pubblico né altri musei che potrebbero essere a rischio sono stati informati".

Attila il negazionista del covid

Secondo la Bbc Attila Hindmann avrebbe diffuso teorie del complotto sulla pandemia di Covid-19 e avrebbe anche affermato che uno dei cinque musei, il Pergamon, ospita il 'Trono di Satana', un reperto cui fa riferimento San Giovanni nell'Apocalisse quando si rivolge alla chiesa di Pergamo, il cui famoso Altare dedicato a Zeus e Atena, eretto dal re Eumene II nel II secolo a.C. per celebrare la vittoria di Attalo sui galati, è una delle principali attrazioni del Pergamon Museum. 

Secondo Hindmann il museo era il centro della "scena satanista globale e criminali del Coronavirus". L'accusa inverosimile di Attila era: "Qui fanno i loro sacrifici umani di notte e violano i bambini!".

Pergamo era un'antica città greca in Asia Minore, nell'attuale Turchia, e nella metà dell'800, durante dei lavori sulla rete viaria turca, l'ingegnere tedesco Carl Humann ritrovò alcuni elementi decorativi e architettonici del monumento. Dopo una accurata campagna di scavi, nel 1878 l'Altare venne smontato, trasportato a Berlino e rimontato dov'è attualmente visibile al Paergamon Museum.  

Fra gli oggetti colpiti, sarcofagi egizi, sculture in pietra e tele dell'800. La sostanza utilizzata ha lasciato dei segni visibili. L'agguato è avvenuto nel giorno dell'anniversario della Riunificazione tedesca e, stando al Tagesspiegel, tutti i visitatori registrati quel giorno sono stati rintracciati dagli inquirenti del Land, perché diano un contributo alle indagini.

17 giorni di silenzio

La polizia criminale di Stato di Berlino ha diffuso i dettagli dell'attacco ieri sera tardi, 17 giorni dopo l'attacco. Il motivo della segretezza iniziale non è chiaro e la storia è stata confermata solo dopo che la polizia è stata contattata dalla rivista 'Die Zeit' e dalla radio 'Deutschlandfunk'. Anche altri musei non sono stati informati del possibile rischio. La polizia ha detto al sito web di Der Tagesspiegel che stava indagando sull'attacco da tempo "ma per ragioni strategiche non abbiamo reso pubblica la vicenda".