Roma, 13 novembre 2024 – Il mistero di Hvaldimir, il beluga ritenuto una spia russa apparso in un porto norvegese nel 2019 e trovato morto alla fine di agosto di quest’anno, potrebbe essere stato risolto.
Il cetaceo è stato avvistato per la prima volta vicino a Hammerfest, nel nord della Norvegia, aveva scatenato molte speculazioni per l'imbracatura che indossava, dotata di una videocamera e con l'iscrizione "Equipment St Petersburg". In molti hanno pensato che si trattasse di un animale addestrato utilizzato a fini di spionaggio dall’esercito di Mosca.
La scienziata ucraina Olga Shpak, intervistata dalla Bbc, è “certa” di conoscere il vero ruolo di Hvaldimir e lo scopo del suo addestramento: secondo l’esperta, il beluga era un “guardiano” di una base navale nel Circolo Polare Artico, addestrato per sorvegliarla. Secondo Shpak, il cetaceo sarebbe fuggito vero sud perché “indisciplinato”. Quanto riportato dall’esperta si basa su conversazioni con amici ed ex colleghi in Russia e sarà oggetto di un documentario della Bbc intitolato “Secret of the Spy Whale”.
Da quando il caso è salito agli onori delle cronache di tutto il mondo, la Mosca non ha mai voluto commentare la vicenda. Tuttavia, la scienziata ha studiato i mammiferi marini proprio in Russia dagli anni '90 fino al suo ritorno nella natia Ucraina nel 2022 e si dice certa al 100% che la balena fosse addestrata dai militari. La Russia ha una storia di ammaestramento di cetacei per scopi bellici e il sito web Barents Observer ha identificato recinti per balene vicino alle basi navali nella zona nord-occidentale di Murmansk.