Tel Aviv, 19 novembre 2024 – Colpita la base italiana di Unifil in Libano. Il quartiere generale del contingente italiano a Shama, nel sud del Paese, è stato raggiunto da otto razzi che hanno impattato su alcune aree all'aperto e sul magazzino ricambi. Fortunatamente non ci sono vittime. Dal tipo di proiettile sparato – si tratta di un 107 millimetri – si presume che si tratti di un’azione di Hezbollah. L’esercito di Israele si chiama fuori. Succede all’indomani del sì di Hezbollah e del governo di Beirut alla proposta di tregua americana per mettere fine al conflitto con Israele.
Cinque militari italiani sono però sotto osservazione nell'infermeria della base: al momento le loro condizioni non destano particolari preoccupazioni. Sono in corso gli accertamenti, spiega la Difesa, per determinare il punto di partenza dei colpi e individuare i responsabili. Per il ministro degli Affari esteri Antonio Tajani “è inaccettabile e inammissibile” che si spari contro un contingente di pace. E’ un “attacco intollerabile – commenta il ministro della Difesa Guido Crosetto – non possiamo accettare che errori si ripetano con questa frequenza”. Solo qualche giorno fa fa la palestra della base era stata colpita da un proiettile dell’artiglieria israeliana.
Quattro soldati ghanesi feriti
Quattro caschi blu ghanesi sono invece rimasti feriti in altri tre diversi attacchi. “Un razzo, lanciato probabilmente da attori non statali”, ha colpito la loro base Unp 5-42 vicino al villaggio di Ramyah, fa sapere la missione di peacekeeping dell’Onu.
L’Argentina ritira i soldati dal Libano
Visti i rischi per i soldati Onu in Libano, l’Argentina ha deciso di ritirare il suo contingente dalla missione Unifil. Lo riferisce la Reuters sul proprio sito citando il portavoce Onu Andrea Tenenti. “L'Argentina ha chiesto ai suoi ufficiali di tornare”, ha detto Tenenti in risposta a un'anticipazione del Buenos Aires Times, senza commentare il motivo della decisione del governo di Javier Milei. L'Argentina, sottolinea ancora Reuters, è attualmente in Libano con tre membri dello staff.
“Libertà di Unifil alla base del piano di pace”
Sulla piano Usa per il cessate il fuoco in Libano ci sono “segnali incoraggianti”, fa sapere intanto il capo delle operazioni di pace Onu Jean-Pierre Lacroix al Palazzo di Vetro. “Ma è un negoziato, quindi finché non si arriva all'accordo c'è incertezza. Una cosa che ho sottolineato chiaramente con miei interlocutori è l'importanza della libertà di movimento” di Unifil, che “rifletterebbe il grado del loro dell'impegno”.
Netanyahu va a Gaza
Da Gaza, l’altro fronte aperto da Israele, la notizia è la visita del premier Netanyahu: è la sua prima volta nella Striscia dal 7 ottobre. Il primo ministro israeliano con il ministro della Difesa Israel Katz, insieme al capo di stato maggiore Herzi Halevi e al capo dello Shin Bet Ronen Bar, si sono recati nel corridoio Netzarim, che taglia la Striscia da nord a sud. “Sono qui sulla spiaggia di Gaza... – si legge in una nota governativa – le nostre truppe hanno ottenuto ottimi risultati nel raggiungimento del nostro importante obiettivo: Hamas non governerà più Gaza. Voglio dire a coloro che tengono prigionieri gli ostaggi: a chiunque osi fare del male ai nostri rapiti, ti inseguiremo e ti prenderemo”. Netanyahu ha ribadito inoltre che Israele sta facendo tutto il possibile per riportare indietro gli ostaggi ancora nelle mani di Hamas, e ha reiterato l'offerta di 5 milioni di dollari per chiunque a Gaza consegni un ostaggio. "La scelta è vostra, ma il risultato sarà lo stesso, porteremo tutti a casa".