Roma, 13 giugno 2024 – Sin dall’invasione russa dell’Ucraina nel febbraio 2022 molti bambini sarebbero stati rapiti da Mosca, che adesso starebbe cercando di darli in adozione cancellando in loro qualsiasi traccia della propria identità nazionale. La pesante accusa viene da un’inchiesta del Financial Times, che ha analizzato foto dei minori scomparsi e siti web russi. Se quanto riportato dal quotidiano e se le ipotesi già formulate a riguardo in passato dal governo ucraino venissero confermati, si tratterebbe di un gravissimo crimine di guerra.
Il Financial Times avrebbe rintracciato 17 bambini scomparsi dall’Ucraina orientale e meridionale sul sito web Usynovite.ru, portale dedicato alle adozioni e sponsorizzato dal governo. Tutti si troverebbero nella regione russa di Tula o nel territorio di Orenburg, al confine con il Kazakistan. La foto di uno di loro è associata a un nome russo e a dati anagrafici che non corrispondono a quelli reali forniti dalle autorità ucraine. Un altro bambino è ‘schedato’ con la versione russa del proprio nome ucraino. Non c’è alcun dettaglio relativo alla provenienza dei minori o al loro background linguistico-culturale. Ad aver confermato la loro identità sarebbero state le famiglie d’origine.
Secondo quanto riportato dal giornale, i bambini sarebbero stati rapiti dagli orfanotrofi statali o separati dai loro tutori e famigliari; nello specifico, i diciassette rintracciati dal Financial Times sarebbero stati allontanati da una casa-famiglia di Kherson. Si tratta di minori di età compresa tra gli 8 e i 15 anni.
Anche il segretario di stato americano Anthony Blinken si è espresso sulla questione, dichiarando che “questi bambini appartengono alle loro famiglie in Ucraina”, proprio nel giorno in cui il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha prestato visita a un orfanotrofio di Mosca, dove ha incontrato i bambini ucraini rimasti orfani “a causa delle bombe ucraine su Mariupol”. Durante la visita, il politico ha sottolineato come “nessuna politica estera risolverà mai nulla senza persone orgogliose, senza eroi, senza bambini” come loro.
Ma le accuse a Mosca non provengono solo dal governo ucraino e dai media. La Corte penale internazionale ha ordinato dei mandati d’arresto per Vladimir Putin e per la commissaria russa per i diritti dei bambini Maria Lvova-Belova con l’accusa di “illegittima deportazione di bambini”. Il Cremlino ha tuttavia sempre negato di aver rapito dei minori, e ha sottolineato di aver sempre agito nell’interesse della loro sicurezza.