Sabato 23 Novembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Migranti Usa, Trump firma ordine per tenere insieme le famiglie

Il presidente cede dopo le dure proteste. "I bambini separati dai genitori politicamente non vanno bene"

Bambini trattenuti al confine tra Messico e Usa (Ansa)

Bambini trattenuti al confine tra Messico e Usa (Ansa)

New York, 20 GIU - Sull'onda di proteste e pressioni Donald Trump firma l'ordine esecutivo per tenere unite le famiglie di immigrati clandestini al confine col Messico.  Lo aveva annunciato oggi in un intervento alla Casa Bianca, nel clima di indignazione generale sollevato dalle immagini dei bambini lasciati soli in gabbie. E lo ha fatto poco dopo, istruendo il Pentagono affinché prenda "tutte le misure disponibili per fornire al ministero degli interni, su richiesta, ogni struttura esistente disponibile per ospitare e prendersi cura" dei migranti e di "costruire strutture del genere se necessario e nel rispetto delle leggi". 

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Ma Trump non si smentisce e assicura che la linea della tolleranza zero "non cambierà". 

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"I BIMBI CHE PIANGONO NON VANNO BENE POLITICAMENTE" - Appare piuttosto un ragionamento di convenienza quello che ha spinto il tycoon a intervenire. "I bambini che piangono politicamente non vanno bene", avrebbe detto  ai repubblicani in Congresso, secondo quanto riporta la Cnn. Il presidente ha anche difeso la sua politica, spiegando che si tratta dell'unica soluzione possibile per lottare in modo efficace contro l'immigrazione clandestina. "Non voglio che i figli siano separati dai loro genitori", ha dichiarato. Ma "quando persegui i genitori perché sono entrati illegalmente, devi portare via i bambini". Trump ha poi ha ancora una volta accusato i democratici di essere responsabili dell'attuale crisi, dicendo che stavano bloccando qualsiasi riforma dell'immigrazione al Congresso.

LA NIELSEN CONTESTATA IN UN RISTORANTE MESSICANO - Il pugno duro del presidente Usa ha sollevato un'ondata di critiche (anche quella della first lady Melania), che hanno coinvolto anche altri membri del governo.  "Segretario Nielsen, come osa passare la serata qui a cenare?" hanno gridato i manifestanti contro la segretaria alla sicurezza interna statunitense Kirstjen Nielsen, sostenitrice della politica trumpiana. 

La Nielsen voleva cenare presso il ristorante Cocina Mexicana assieme a un collega poco dopo essere stata lodata dal presidente Donald Trump per aver fatto "un lavoro favoloso", avendo difeso in conferenza stampa la politica sull'immigrazione dell'amministrazione. Ma un gruppo di manifestanti l'ha riconosciuta e presa di mira. "Lei è complice nella separazione e deportazine di oltre 10mila bambini separati dai genitori. Se i bambini non mangiano in pace, neanche lei deve mangiare in pace! Non a Washington, non negli Stati uniti". La dimostrazione, dei Democratici socialisti d'America, ha costretto la segretaria ad andar via dal ristorante . 

BAMBINI STRAPPATI CON L'INGANNO - Anne Chandler, direttrice dell'ufficio di Houston del Tahirih Justice Center ha reso noto un fatto alquanto inquietante sui metodi usati per separare le famiglie. I bimbi migranti vengono strappati ai loro genitori al confine tra Messico e Stati Uniti con il pretesto di portarli a lavarsi. Solo in seguito gli agenti di frontiera comunicano ai genitori che i loro figli potrebbero "non tornare più". La Chandler ha raccontato raccontato di aver parlato con diversi genitori cui era stato detto che i loro figli sarebbero andati a fare un bagno, prima di ricevere la notizia che erano stati separati. 

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COMMENTO FUORI LUOGO - I centri detentivi dove sono alloggiati i bambini separati dai loro genitori al confine con il Messico sono essenzialmente come dei campi estivi. L'incredibile paragone è stato fatto dall'anchor di Fox News Laura Ingraham, durante il suo show. La giornalista difendeva la politica di tolleranza zero dell'amministrazione Trump contro l'immigrazione illegale. Citando un articolo del Tribune, la Ingraham ha anche aggiunto che Casa San Diego (una delle strutture, ndr) ha anche delle aule, un'area gioco e un centro medico con super le immagini di eroi come Wonder Woman o Superman appese al muro. Dimenticando però di dire che la struttura assomiglia più a una prigione che a un campo vacanze.

DA ALLEATI E NON, UN CORO DI PROTESTE - La politica sui migranti di Trump trova una risposta unanime di critica. L'ultima a unirsi al coro delle critiche contro la politica dell'amministrazione Usa sulla separazione dei figli dai genitori migranti che tentano di entrare illegalmente, è la voce della premier britannica, Theresa May. Le foto dei bambini "tenuti in quelle che sembrano gabbie" sono "profondamente inquietanti", ha affermato l'inquilina di Downing Street. May ha aggiunto che la politica della 'tolleranza zero' è "sbagliata. Non sono d'accordo", ha rimarcato. 

Ma non solo un alleato importante come la Gran Bretagna ha protestato, anche il 'nemico' Iran si è fatto sentire. La Guida Suprema di Teheran, l'ayatollah Ali Khamenei, ha criticato la politica dell'amministrazione statunitense: "vedere le immagini del crimine di separare migliaia di bambini dalle loro madri in America rende esasperati". E ha continuato: "Gli americani separano i bambini dai genitori immigrati con totale malvagita'".

Anche Papa Francesco, intervistato dalla Reuters, ha criticato le scelte di Trump, e ha spiegato che il populismo non è la risposta ai problemi globali dell'immigrazione.  Il Papa ha detto che condivide le dichiarazioni di vescovi cattolici statunitensi che hanno definito la separazione dei bambini dai loro genitori "contraria ai nostri valori" e "immorale".  "Non è facile, ma i populismi non sono la soluzione", ha detto Francesco durante l'intervista realizzata domenica scorsa, la prima da circa un anno. 

Ma anche la gente comune si mobilità per contrastare una decissione almeno discutibile. Così i dipendenti di Microsoft stanno facendo pressione sul management perché sia cancellato un contratto della multinazionale con l'agenzia statunitense che si occupa di immigrazione e controlli alla dogana, l'Ice (Immigration and Customs Enforcement). In una lettera aperta pubblicata sul sistema di messaggistica interno, più di cento dipendenti hanno chiesto di chiudere il contratto con Ice cui Microsoft fornisce servizi cloud per il trattamento e l'elaborazione dei dati dell'agenzia. Un contratto da 19,4 milioni di dollari. Allo stesso tempo i dipendenti chiedono l'adozione di una policy che vieti di lavorare per clienti che violano i diritti umani riconosciuti nell'ordinamento internazionale.

Lo scontento e la mobilitazione per la politica Usa sull'immigrazione si ritrova in molte aziende tecnologiche, soprattutto fra i dipendenti, da Google a Facebook ad Apple. 

Dal mondo dello stettacolo si è levata la voce di Bono Vox, il leader degli U2, che ha esortato i membri del Congresso americano a chiedere al presidente di abbandonare la politica di separazione delle famiglie al confine con il Messico. Per il cantante una politica che è "completamente contraria ai valori americani". "Ho parlato con molti deputati Repubblicani", ha dichiarato Bono, "Hanno detto che vogliono trovare una soluzione".