Roma, 23 maggio 2024 – Resta alta la tensione nel mar Baltico dopo le notizie che la Russia punta a ridefinire i suoi confini marittimi. Nella notte le guardie di frontiera hanno rimosso le boe sul fiume Narva che tracciano la linea di separazione con l'Estonia. Il primo ministro estone Kaja Kallas ha definito quanto avvenuto un "incidente di confine" e ha sottolineato che, dall'inizio della guerra in Ucraina, Mosca contesta il posizionamento dei segnalatori galleggianti, utilizzati per impedire alle barche di allontanarsi accidentalmente in acque straniere.
"La Russia ha fatto sapere che non sarebbe d'accordo sull'ubicazione di circa la metà delle boe previste – ha dichiarato in una nota la guardia di frontiera estone –. Alle 3 del mattino le guardie di frontiera della Federazione Russa avevano iniziato a rimuovere i segnali galleggianti". Lo Stato baltico ha contattato la Russia per informazioni.
"Si tratta di un incidente di confine, di cui stiamo chiarendo le circostanze precise – ha detto ai giornalisti –. La Russia utilizza questi mezzi per creare paura e ansia e seminare insicurezza nelle nostre società. Bisogna guardare le cose in uno schema più ampio".
Ieri la Lituania aveva convocato l'incaricato d'affari russo sui piani di estensione unilaterale del confine marittimo nelle acque lituane e finlandesi, avvertendo che la mossa potrebbe essere una tattica di guerra ibrida. Secondo un progetto di risoluzione del ministero della Difesa russo pubblicato martedì, Mosca intende estendere le sue acque territoriali a partire dal gennaio 2025 modificando il confine marittimo nel Mar Baltico con Finlandia e Lituania. In base alle coordinate geografiche ridefinite aree marittime finlandesi e lituane verrebbero dichiarate come russe e i confini della Russia nella regione di Kaliningrad e nel Golfo di Finlandia verrebbero modificati.
"La Russia ha aderito alla convenzione delle Nazioni unite sul diritto del mare e ci aspettiamo che i suoi passi siano in linea con la convenzione. Quanto dichiarato da Mosca è assurdo – aveva dichiarato sempre ieri il ministro degli Esteri estone, Margus Tsahkna –. Non ci lasceremo intimorire. Discuteremo e coordineremo le possibili reazioni con i nostri partner".