Lunedì 23 Dicembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Bakhmut, Prigozhin: "Putin mi ha tagliato fuori". Esperti Usa: "Pausa tattica dei Wagner"

Il capo dei mercenari lamenta di essere stato messo a tacere, e minaccia di chiedere le munizioni per i suoi uomini ai media. Poi si rivolge direttamente al ministro dell'Industria e del Commercio

Roma, 10 marzo 2023 - A Bakhmut sembra essere finito anche il rapporto privilegiato di Yevgeny Prigozhin, capo e fondatore del gruppo mercenario russo Wagner, con il presidente russo Vladimir Putin. Mentre i suoi uomini avanzano a fatica tra le macerie e le trincee, uniche cose rimaste nella città contesa tra forze ucraine e russe, lo "chef di Putin" continua a lamentare i mancati rifornimenti di munizioni, e di essere stato messo da parte,  escluso dai canali di comando.  

Bombardieri B-52 Usa sempre più vicini all'Ucraina. La Nato vuole farsi vedere

"A Bakhmut i cecchini ucraini fanno il tiro a segno sui Wagner"

Yevgeny Prigozhin, capo e fondatore del gruppo mercenario russo Wagner
Yevgeny Prigozhin, capo e fondatore del gruppo mercenario russo Wagner

Contrattacco di Kiev: colpiti centri logistici russi

Ucraina, "attacchi mai visti prima". Missili lanciati da 3 mari

Secondo il leader dei Wagner lui e i suoi mercenari sono stati "tagliati fuori" da Putin, scrive il servizio stampa dello stesso Prigozhin, riportato dalla Cnn. Su Telegram ha sottolineato che qualcuno a Mosca sta facendo attorno a lui terra bruciata. "Per farmi smettere di chiedere munizioni, mi sono stati spenti tutti i telefoni speciali in tutti gli uffici e anche bloccati tutti i passaggi ai dipartimenti responsabili delle decisioni", così ha deciso a chiedere le forniture di proiettili attraverso i media. 

Ucraina, già consegnati 14 Leopard 2 dalla Polonia

In attesa di una chiara mossa di Putin, il vero nemico di Prigozhin è il ministro della Difesa Sergei Shoigu, e anche lo Stato Maggiore russo non lo ama molto. Così l'uomo alla guida di un esercito privato si sta dando da fare a livello di relazioni, cercando di ingraziarsi il ministro dell'Industria e del Commercio Denis Manturov, e altri industriali influenti.

Intanto a Bakhmut, i suoi Wagner restano la principale forza sul campo di Mosca. Ma strenua difesa ucraina, e la mancanza di munizioni, li avrebbe costretti a prendersi una pausa, lo sostiene il think tank Usa Institute for the Study of War. Secondo gli esperti dell'ISW i mercenari stanno aspettando l'arrivo di rinforzi di truppe russe convenzionali a cui cedere la prima linea. Una mossa che confermerebbe l'intenzione di Mosca di "controbilanciare il possibile culmine delle operazioni offensive di Wagner a Bakhmut con nuove truppe convenzionali".

Dall'altra parte dellla linea di combattimento le forze ucraine resistono nella convinzione che ogni giorno in più a Bakhmut riduce le capacità offensive dei russi, fiaccando proprio la sua unità migliore. Il generale Oleksandr Syrsky, comandante delle forze di terra ucraine, ha dichiarato: "Nelle battaglie per questa fortezza, il nemico perde la parte più addestrata e pronta al combattimento del suo esercito: le unità d'assalto dell'organizzazione paramilitare russa Wagner".