Martedì 5 Novembre 2024

Aviaria, studio Usa: “Virus H5N1 nelle fogne in Texas”. Le ipotesi degli scienziati e quali sono i rischi

I ricercatori del Baylor College of Medicine di Houston avrebbero verificato la presenza del virus nelle acque reflue di 9 città. Nello stesso periodo, si sono registrati i focolai negli allevamenti di mucche da latte. Pregliasco: bisogna prepararsi

Influenza aviaria, studio Usa: virus nelle fogne

Influenza aviaria, studio Usa: virus nelle fogne

Roma, 13 maggio 2024 – Il virus dell’influenza aviaria H5N1 rilevato nelle fogne, in 9 città del Texas. La scoperta - annunciata in uno studio condotto dai ricercatori del Baylor College of Medicine di Houston – si riferisce al periodo tra il 4 marzo e il 25 aprile. Nelle stesse settimane, negli allevamenti di mucche da latte, sono stati registrati i focolai di H5N1ed è stato contagiato anche un uomo.

Approfondisci:

Influenza aviaria, l’epidemiologo Ciccozzi: “Contagio da uomo a uomo mai provato. Ma c’è il rischio mutazione”

Influenza aviaria, l’epidemiologo Ciccozzi: “Contagio da uomo a uomo mai provato. Ma c’è il rischio mutazione”
Aviaria, studio Usa: il virus H5N1 nelle fogne in 9 città del Texas
Aviaria, studio Usa: il virus H5N1 nelle fogne in 9 città del Texas
Approfondisci:

Aviaria, Bassetti: “Il virus H5N1 rischia di essere la prossima pandemia. Ecco cosa serve”

Aviaria, Bassetti: “Il virus H5N1 rischia di essere la prossima pandemia. Ecco cosa serve”

Le ipotesi degli scienziati

Secondo gli scienziati, “l’analisi del genoma delle sequenze riscontrate nelle acque reflue suggerisce l’origine aviaria o bovina dell’H5N1 ma non è stato possibile escludere altre potenziali fonti, in particolare l’uomo”.

Le parole di Massimo Ciccozzi

Per l’epidemiologo Massimo Ciccozzi questo studio “ci dice che il virus dell’aviaria è presente nelle feci, ovviamente, ma non sappiamo se provenienti da bovini o dall’uomo. Quello che mi fa pensare è che potrebbero essere bovini asintomatici e questo potrebbe essere peggio. Non è un buon segnale sapere che ci potrebbe essere questa possibilità”.

Gli stessi ricercatori americani sottolineano come “la crescente presenza del virus H5N1 negli animali domestici solleva notevoli preoccupazioni sul fatto che l’adattamento virale a esseri umani immunologicamente fragili possa provocare la prossima pandemia influenzale”.

Le parole di Calogero Terregino

Ma si tratta di virus vivo o pezzi di genoma ‘inanimati’? Calogero Terregino, dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, responsabile del centro di referenza nazionale e del laboratorio di referenza europeo aviaria, chiarisce: “La verità è che in questo momento non lo sappiamo, ancora non è chiaro. Sono stati usati metodi biomolecolari per identificare tratti di genoma e sequenziarlo”.

Le parole di Fabrizio Pregliasco

La trasmissione di questo virus all’uomo "si è verificata tante volte” e in passato, a Sumatra in Indonesia, “è già stata descritta anche una catena di trasmissione animale-uomo, uomo-uomo e ancora uomo-uomo: tre generazioni di casi”. Lo sottolinea all’Adnkronos Salute Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università Statale di Milano. “Bisogna prepararsi”, esorta l’esperto, inserendosi in un dibattito particolarmente caldo negli Stati Uniti.

Clicca qui se vuoi iscriverti al canale WhatsApp di Qn