Sabato 21 Dicembre 2024
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Dai fucili all'auto elettrica: Kalashnikov sfida Tesla

Il produttore russo ha messo a punto un prototipo chiamato CV-1 in grado di viaggiare per 350 chilometri senza fermarsi

Auto elettrica, il modello di Kalashnikov

Mosca, 29 agosto 2018 - Dai fucili alle auto elettriche. Kalashnikov sfida Tesla nella competizione globale per le auto a energia svelando un prototipo - la CV-1 - basato sulle linee della sovietica Kombi, prodotta fra il 1973 e il 1997. "La nostra tecnologia ci consente di affiancare e competere con i produttori di auto elettriche globali come Tesla", ha detto un portavoce del costruttore di armi russo all'agenzia di stampa RIA Novosti. La CV-1 può viaggiare, a velocità di crociera, per 350 chilometri prima di fermarsi per la ricarica. Non basta: l'azienda assicura che l'auto è in grado di sviluppare una potenza media di 220 kW, per un massimo di 500 chilometri.

Kalashnikov, noto per il suo leggendario fucile d'assalto AK-47, ha dunque deciso di puntare al mercato delle auto elettriche con un obiettivo piuttosto ambizioso: fare concorrenza al colosso americano fondato da Elon Musk. Il prototipo della CV-1 è stato presentato a Mosca, nell'ambito del Forum internazionale di tecnologia militare 'Esercito 2018'. La supercar, di un blu pallido e dal design retrò, ispirata proprio al modello sovietico Kombi "propone un concetto di supercar elettrica attraverso sistemi originali creati dal nostro gruppo", hanno detto i vertici di Kalashnikov, senza però specificare quando il prodotto sarà commercializzato e il costo dell'auto. "Questa tecnologia ci permetterà di competere con i principali produttori al mondo di auto elettriche, come Tesla - ha assicurato la società - Siamo stati ispirati dall'esperienza dei leader del mercato internazionale per sviluppare il nostro concetto di auto a energia".

Kalashnikov Concern, che ha più di 200 anni ma che ha cambiato nome nel 1947 in onore dell'inventore del fucile d'assalto AK-47 ai tempi dell'Unione Sovietica, ha vissuto un lungo declino fino a quando non è tornata sotto il controllo dello Stato nel 2013, prima della sua privatizzazione nel 2017. Sotto la minaccia delle sanzioni internazionali, l'azienda ha già da qualche anno deciso di diversificare la produzione optando per la produzione di mezzi civili, come auto e moto, fino a capi di abbigliamento e gadget per smartphone. L'auto elettrica è l'ultimo dei progetti messi in campo dall'impresa, anche se l'accoglienza non sembra aver suscitato particolare entusiasmo e si è rivelata piuttosto tiepida.