Roma, 12 dicembre 2024 – Non è il reporter americano Austin Tice l’uomo trovato in una prigione di Damasco e liberato dai siriani. La notizia era apparsa prima sui media arabi con tanto di video e foto: è stato "liberato un uomo americano – hanno scritto – è il giornalista Austin Tice” sequestrato nel 2012. Nelle immagini si vede un uomo bianco con barba incolta, in apparenti buoni condizioni in mezzo a un gruppo di civili siriani. La famiglia del reporter non ha mai confermato che si trattasse di lui. E in effetti poco dopo è arrivata la smentita.
In un filmato pubblicato sui social l’uomo viene intervistato in inglese. Dice di chiamarsi Travis e di essere stato incarcerato 7 mesi fa. “Sai che sei stato scambiato per Austin Tice, il giornalista americano rapito? - gli chiedono – Non hai mai sentito parlare di lui?”. L’uomo risponde di no. Si tratta di Travis Pete Timmerman, disperso in Ungheria e poi ritrovato in Siria: l’ultima telefonata alla famiglia, in Missouri, risale a tre settimane fa. Racconta di essere un pellegrino: i suoi carcerieri l’avrebbero trattato bene. “Mi hanno dato da mangiare e da bere”. A liberarlo – dice – sono stati due uomini armati di Ak-47 che hanno sfondato la porta della sua cella con un martello.
Il caso di Austin Tice. Gli Usa: “E’ vivo”
Le autorità statunitensi credono che Tice sia vivo dopo tutti questi anni. Lo ha ribadito domenica scorsa il presidente Joe Biden. “Non abbiamo ancora prove dirette” ma “pensiamo di riportarlo a casa”. Anche la madre dell’uomo è convinta che il figlio non sia stato ucciso. Debra Tice, che è in contatto con la Casa Bianca, cita “fonti importanti”, che non può rivelare.
Tice, originario di Houston, scomparve da un posto di blocco in un’area contesa ad Ovest di Damasco. Era l’agosto di 12 anni fa. Un video pubblicato settimane dopo lo mostrava bendato e tenuto in ostaggio da uomini armati mentre diceva: “Oh, Gesù”. Di lui nessuno ha più avuto notizie.
Negli ultimi mesi dell'amministrazione Trump, due funzionari statunitensi - il principale negoziatore per gli ostaggi, Roger Carstens, e Kash Patel, ora scelto da Trump per guidare l'Fbi - hanno effettuato una visita segreta a Damasco per cercare informazioni su Tice e altri americani rapiti ma non ottennero, almeno ufficialmente, nessuna notizia utile.