Varsavia, 27 gennaio 2019 - Mentre nel campo di Auschwitz gli ex prigionieri sopravvissuti danno vita a una toccante cerimonia nella Giornata della memoria, un gruppo di militanti dell'estrema destra polacca si è radunato fuori dall'ex campo di sterminio nazista per protestare contro il governo polacco, accusato di non essere inclusivo e di ricordare, nelle annuali celebrazioni, solo gli ebrei, i rom e le altre minoranze e non le vittime polacche.
La polizia ha impedito al gruppo l'ingresso al Museo separandolo anche dai contromanifestanti giunti con lo striscione "Stop al fascismo".
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Per ora ci sono solo circa 45 persone, che innalzano bandiere della Polonia e vogliono entrare nel campo, capeggiate dall'attivista Piotr Rybak, per deporre una corona. I nazionalisti portano striscioni con le scritte "Auschwitz-Birkenau - Made in Germany", oltre che le bandiere nazionali, e camminano dalla stazione ferroviaria verso l'ingresso del Museo gridando "La Polonia per i polacchi".
Secondo i media locali, il gruppo è giunto da Breslavia, guidato da Piotr Rybak, conosciuto per aver bruciato in passato un fantoccio che rappresentava un ebreo.