Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Attentato Parigi, caccia al terrorista ancora in fuga. Francia chiude le moschee radicali

Proseguono le indagini della polizia francese. Tre terroristi erano fratelli, uno potrebbe essere ancora libero. Dubbi sul passaporto di uno dei kamikaze identificati. Gli 007 Usa: "E' falso". Canezeuve: "Scioglimento delle moschee radicali"

Attentati a Parigi, agenti davanti alla Tour Eiffel (Afp)

Attentati a Parigi, agenti davanti alla Tour Eiffel (Afp)

Parigi, 15 novembre 2015 - Tra i terroristi tre erano fratelli: uno di loro, l'ottavo uomo che ancora manca all'appello delle autorità francesi, potrebbe essere in fuga. E' questa l'ultima svolta nelle indagini sugli attentati di Parigi. I tre fratelli erano francesi, ma risiedevano in Belgio. Uno è morto negli attacchi. Un altro è detenuto in Belgio ma non è chiaro se vi abbia partecipato, e un terzo ha preso parte agli attentati ed è rimasto ucciso oppure è in fuga. Proprio per questa eventualità, le autorità del Belgio hanno emesso un mandato di arresto internazionale. Il sospettato abitava nel quartiere di Molenbeek a Bruxelles. Secondo alcune fonti, sarebbe riuscito a eludere i controlli di ieri mattina e a lasciare Parigi.

LE MISURE - "Ho avviato misure per lo scioglimento di moschee in cui certi soggetti invocano e fomentano l'odio". Lo ha ha annunciato il ministro dell'Interno, Bernard Cazeneuve, in diretta su France 2. "Bisogna continuare a vivere - ha aggiunto il ministro francese - ma allo stesso tempo bisogna prendere provvedimenti perchè questa vita possa continuare il più serenamente possibile". E ha concluso: "Non ho atteso lo stato d'emergenza per combattere i predicatori d'odio ma lo stato d'emergenza ci deve permettere di agire in modo più rapido".

LE INDAGINI - Salgono a tre i terroristi identificati dei sette del commando che ha fatto strage a Parigi: lo annuncia la Procura belga citata dalla tv nazionale. Anche gli ultimi due sono francesi, entrambi residenti a Bruxelles (uno a Molenbeek). L'identità non "verrà rivelata nell'interesse dell'inchiesta". Le indagini della polizia francese avevano già dato un volto e un nome a uno dei terroristi responsabili. Inoltre è stata trovata una seconda auto utilizzata dai terroristi per portare a termine la strage, mentre probabilmente il passaporto siriano trovato accanto a uno dei kamikaze entrati in azione allo Stade de France (FOTO) a Parigi è falso: lo affermano gli 007 Usa.

I NOMI DEI TERRORISTI - Si chiama Ismael Omar Mostefai (SCHEDA)  l'attentatore suicida che ha colpito alla sala concerti Bataclan di Parigi. Nato nel 1985 in un sobborgo della capitale francese, aveva 29 anni ed è stato identificato grazie al ritrovamento di una parte di suo dito, dilaniata durante l'attacco. L'uomo era schedato dai servizi segreti francesi per integralismo islamico, ma non era monitorato. Lo hanno riferito fonti di polizia. Condannato otto volte per delitti comuni in passato, ma mai incarcerato, era schedato dal 2010 quando era stato rilevato il suo radicalismo. È noto che frequentasse una moschea di Lucé, dipartimento dell'Eure et Loir, mentre sono in corso verifiche sulla sua presunta permanenza in Siria l'anno scorso. Mostefai sarebbe stato in Siria per vari mesi nell'inverno tra 2013 e 2014. Per ora è l'unico membro del commando a essere stato identificato.

LE AUTO - Per quanto riguarda la seconda auto del commando, si tratta di una Seat Leon nera, ritrovata nel sobborgo Montreuil, una banlieue nella zona est di Parigi. Lo hanno riferito fonti investigative citate da France Info. Un primo mezzo, una Volkswagen Polo, era stata trovata vicino alla sala concerti Bataclan. Il ritrovamento della seconda auto utilizzata dai terroristi che hanno attaccato i ristoranti rafforza l'ipotesi che uno o più membri del gruppo di fuoco si siano dati alla fuga dopo la strage. Lo afferma Europe1 citando fonti di polizia. All'interno della Seat sono state rinvenute delle armi: 3 fucili d'assalto Ak-47 Kalashnikov.

NUOVI FERMI E ARRESTI - Sono sette le persone legate a Ismal Mostefai e fermate dalla polizia. Si trovano sotto custodia nel quartier generale dell'antiterrorismo francese a Levallois-Perret, nella citta urbana di Parigi, a nord-est del Bois de Boologne. Ieri sera erano stati fermati e interrogati il padre e il fratello - che si è presentato spontaneamente in commissariato -. Gli inquirenti sottolineano che si tratta di una normale procedura di accertamento. Perquisite le loro case.

PASSAPORTO FALSO - Intanto emergono novità sul passaporto siriano trovato accanto a uno dei kamikaze entrati in azione allo Stade de France a Parigi. Secondo una fonte degli 007 Usa citata dalla Cbs. il documento sarebbe falso perché "non contiene i numeri corretti per un passaporto legittimo e la foto non coincide con il nome", afferma lo 007 alla Cbs. La notizia, se confermata, potrebbe far cambiare la pista che vedeva il sospetto come un profugo in furia dalla Siria passato e registrato il 3 ottobre sull'isola greca di Leros. Il passaporto potrebbe essere stato rubato prima o dopo la registrazione a Leros. La scientifica francese sta analizzando i resti del corpo del kamikaze per cercare di risalire attraverso l'analisi del Dna alla sua vera identità. Quanto al passaporto egiziano trovato nei pressi dello Stade de France, secondo alcune fonti accanto a uno dei kamikaze che si è fatto esplodere, "appartiene a uno dei feriti". Lo annuncia l'ambasciatore d'Egitto in Francia, Ihab Badawi, citato da al Ahram. "Il passaporto è di Waleed Abdel-Razzak" ferito nell'attentato, ha detto il diplomatico. Il ministro degli Interni francese, Bernard Cazeneuve, ha chiesto che si tenga con un urgenza un summit di tutti gli omologhi a livello Ue dopo il massacro di venerdì sera.