Sabato 22 Febbraio 2025
REDAZIONE ESTERI

“Voleva uccidere ebrei, si è avvicinato al turista e ha provato a tagliargli la gola”

Berlino, il 19enne siriano ha confessato il movente dell’aggressione al Memoriale dell’Olocausto di Berlino. Fermato con le mani ancora sporche di sangue, nello zaino aveva una copia del Corano e un tappeto da preghiera

Roma, 22 febbraio 2025 – Sangue e tensione in Germania, alla vigilia delle elezioni che domani decideranno le sorti politiche del Paese. Il siriano arrestato ieri a Berlino per l’aggressione al Memoriale dell’Olocausto ha agito perché spinto dall’odio verso gli ebrei che “voleva uccidere”. Lo ha detto lui stesso, interrogato dai procuratori tedeschi dopo il fermo. Ha precisato che aveva maturato questa convinzione da diverse settimane.

Si consolida quinti la pista dell’attentato islamista, con le indagini che hanno fin dai primi momenti individuato “collegamenti tra l’attacco e il conflitto in Medio Oriente". Secondo la Bild nello zaino del ragazzo, arrestato con le mani ancora sporche di sangue, gli investigatori hanno trovato un Corano un tappeto da preghiera e la presunta arma del delitto, un coltello da caccia.

Il Memoriale dell'Olocausto a Berlino, dove è avvenuta l'aggressione ai danni di un turista spagnolo (Ansa)
Il Memoriale dell'Olocausto a Berlino, dove è avvenuta l'aggressione ai danni di un turista spagnolo (Ansa)

In base la ricostruzione degli inquirenti, il sospetto aggressore si è avvicinato alla vittima da dietro e, una volta raggiunta, ha tentato di tagliarle la gola. Sarebbe quindi stato casuale l’obiettivo dell’attacco, un turista spagnolo di 30 anni che si è salvato solo grazie a rapido intervento dei soccorritori e a un’operazione d’urgenza a cui è stato sottoposto in ospedale. A quanto, si apprende, non sarebbe più in pericolo di vita. Il 19enne siriano lo ha colpito solo perché lo ha intercettato nelle vicinanze del Memoriale. 

Identificato come Wassim al-M., il presunto aggressore era arrivato in Germania nel 2023 senza la famiglia, attraverso la Serbia, come minore non accompagnato. Nel luglio dello stesso anno aveva presentato domanda di asilo e a Lipsia era stato preso in carico dall'ufficio per l'assistenza ai minori. Durante l'interrogatorio, avrebbe dichiarato: "Le forze di Assad mi hanno dato la caccia, mi hanno imprigionato e torturato". Attualmente vive in un centro di accoglienza per rifugiati nel quartiere Zentrum-Nord di Lipsia, con circa 230 posti letto. 

La Germania si appresta quindi ad andare alle urne in un contesto tutt’altro che disteso, dopo una campagna elettorale incentrata principalmente sull'immigrazione e costellata da una serie di accoltellamenti mortali e attacchi con auto attribuiti ai migranti. “Solo Afd può salvare la Germania”, ha commentato ieri Elon Musk dopo l’aggressione al Memoriale dell’Olocausto. Negli ultimi sondaggi, il partito di estrema destra guidato Alice Weidel ha toccato punte superiori al 20%. Eventuale vittoria politica a parte, è altamente improbabile che Alternative fur Deutschland possa uscire dalle urne con un consenso tale da entrare nella partita di governo.