Mercoledì 17 Luglio 2024
MARTA OTTAVIANI
Esteri

L’analista e l’attentato a Prigozhin. "L’ordine arriva dal Cremlino. Ma Putin ora è più debole"

Kostioukovitch , i retroscena su Prigozhin: lo Zar rischia di essere controllato dai servizi segreti "Senza il suo controllo degli apparati, a Mosca potrebbe scatenarsi una guerra fra bande"

Vladimir Putin

Vladimir Putin

Roma, 23 agosto 2023 – Aumentano le prove sulla morte di Prigozhin e adesso in molti si chiedono cosa cambierà negli equilibri interni russi. Dalla Bielorussia arrivano notizie secondo le quali i miliziani della Wagner sarebbero in fermento e pronte a vendicare i loro due leader. Ma in gioco ci sono anche gli equilibri interni russi. Elena Kostioukovich, scrittrice autrice del libro ‘Nella Mente di Vladimir Putin’ spiega perché quello contro l’ex cuoco di Putin potrebbe essere la dimostrazione che il potere dello zar non sia più così assoluto.

Elena Kostioukovich, che idea si è fatta dell’abbattimento del jet privato su cui si trovava Evgenij Prigozhin?

"Ci sono ormai diverse prove che ci dicono che Prigozhin fosse agli effetti su quell’aereo e sarebbe anche stato riconosciuto dai suoi familiari. Possiamo ormai dunque parlare quasi sicuramente di un attentato riuscito. C’è però il mistero del secondo aereo e non bisogna dimenticare che Prigozhin era solito viaggiare sempre con qualche suo sosia, munito anche di documenti opportunamente falsificati. Alcuni esperti hanno avanzato l’ipotesi, francamente meno credibile, che sull’aereo ci fosse proprio uno dei sosia".

Ammettiamo per un attimo che sia così, a questo punto Prigozhin secondo questi esperti dove potrebbe essere?

"In Africa, dove del resto era fino a qualche giorno fa. Una vita da fantasma in un continente dove è il padrone assoluto e dove può continuare a gestire i suoi traffici e i suoi affari, anche per conto di Putin".

Che però dovrebbe essere quello che ha dato l’ordine di ammazzarlo…

"Non ho mai pensato che i due fossero realmente entrati in conflitto. Ieri il presidente era piuttosto tranquillo. Ha presenziato all’anniversario della battaglia di Kursk ed è andato nella sua residenza di Valdai solo in tarda serata. Sembrava che l’accaduto gli fosse del tutto indifferente".

L’aereo di Prigozhin è stato abbattuto dalla difesa russa. E lui a Mosca aveva molti nemici. Possibile che l’ordine sia stato dato da altri?

"No. Il capo di Stato maggiore, Valerij Gerasimov e il ministro della Difesa, Sergeij Shoigu, nonostante i loro titoli sono pressoché ininfluenti. Detestavano Prigozhin, perché ha più volte chiesto il loro allontanamento. Ma il presidente Putin ha sempre optato per lasciarli al proprio posto".

Quindi Putin, dall’alto della calma esibita ieri, è l’unico che può avere dato quell’ordine…

"In linea teorica sì. Ma può anche essere che ormai Putin sia un leader talmente indebolito, da essere controllato da altri e per altri intendo i servizi segreti, in particolare, Nikolaij Patrushev e Vladimir Bogdanov, ex dirigenti dell’Fsb e oggi nomi forti del cerchio magico più ristretto che gira attorno al presidente".

Mi pare di capire quindi che il presidente Putin potrebbe rimanere come leader di facciata, ma le file sarebbero tenute dai servizi segreti…

"Esattamente, per la precisione, da alcune correnti dei servizi segreti. Quello che succederà lo si capirà nel dettaglio solo nelle prossime settimane. Ogni alto burocrate cercherà di mancare il suo territorio. Putin è sempre stato bravissimo a controllare le varie correnti all’interno del Cremlino, senza la sua moderazione, potrebbe scatenarsi una guerra fra bande in Russia, negli apparati e nel mondo economico senza precedenti".

Chi rischia di più?

"Sicuramente quelli che non volevano la guerra contro l’Ucraina. Patrushev e Bogdanov sono della stessa generazione di Putin, cresciuti nell’odio nei confronti dell’Occidente e con l’idea che la Russia debba stare lontana dall’Europa".