Roma, 14 maggio 2017 - Non è finita, almeno stando a quanto ha detto "MalwareTech" alla Bbc, il ricercatore britannico esperto di sicurezza che ha bloccato l'aggressione hacker iniziata venerdì.
Il 22enne 'eroe per caso', come lui stesso ha raccontato, prevede un altro massiccio cyber attacco imminente, "probabilmente lunedì mattina". "E' molto importante che le persone aggiornino il loro sistema adesso. Abbiamo fermato questo, ma un altro è in arrico e non lo potremo fermare. Ci sono molti soldi in ballo. Non c'è ragione per loro di fermarsi. Non devono fare un grande sforzo per mofidicare il codice e ricominciare. Quindi ci sono buone probabilità che siano in procinto di farlo, magari non questo weekend ma molto probabilmente lunedì mattina", ha spiegato il ricercatore.
Intanto è in corso una vera e propria caccia all'uomo per trovare gli hacker che hanno realizzato questo attacco senza precedenti, che ha colpito decine di migliaia di computer in tutto il mondo, paralizzando banche, ospedali, agenzie governative, organizzazioni e grandi compagnie, come Renault, gli ospedali britannici, la FedEx e gli istituti di credito russi.
L'assalto cyber, iniziato venerdì sera, è stato descritto come il più grande attacco ransom di sempre. "Il recente attacco è giunto a un livello senza precedenti e richiederà una complessa indagine internazionale per identificare i colpevoli", ha dichiarato l'Europol. In azione una speciale task force Cybercrime Centre europeo, creata "in particolare per assistere questo tipo di indagini e giocherà un ruolo importante nel sostegno alle indagini".
Ancora da definire il numero delle "vittime" dell'attacco. Europol: cyberattacco ha colpito i sistemi di 100 mila organizzazioni in 150 Paesi.
Secondo la compagnia Usa Symantec la maggioranza degli obiettivi colpiti sono stati in Europa ma l'attacco è stato indiscriminato. Il virus denominato ransomware era stato diffuso on-line da un'organizzazione denominata Shadow Borkers, specializzata nella commercializzazione illegale di materiale informatico rubato alla National Security Agency (Nsa) americana. La Microsoft aveva risposto con un patch di sicurezza già nel marzo scorso, ma chi non aveva ancora effettuato l'upgrade dei propri sistemi è caduto nella trappola.