Roma, 3 maggio 2023 – Apparentemente, un clamoroso attacco di droni al Cremlino, il cuore del potere russo. Apparentemente. Dopotutto se il piccolo aereo di Mathias Rust riuscì il 28 maggio 1987 _ in piena guerra fredda _ ad atterrare sulla Piazza Rossa, sulla quale il Cremlino si affaccia, perché non potrebbero dei droni ucraini attaccare un target simile?
Pioggia di droni russi sull’Ucraina. Alcuni con la scritta “Per il Cremlino”
Teoricamente è possibile, se gli ucraini avessero utilizzato i vecchi droni sovietici TU141 Strizh, gli stessi che furono usati a dicembre per un attacco agli aeroporti militari di Dyagilevo ed Engels che si trovano a 500 km (310,6 miglia) e 700 km (435 miglia) dal territorio controllato dagli ucraini.: con un mezzo simile _ che ha una autonomia di 1000 km _ Mosca era raggiungibile dall'Ucraina.
Ma c'è un problema. Il TU141 un propulsore a turbogetto e una ha una velocità di crociera di 1000 km l'ora mentre l'immagine dell'attacco diffusa dai media statali russi mostra un drone, probabilmente un quadricottero, che viaggia a velocità di molto inferiore, diciamo, appunto, quella di un drone quadricottero. Niente TU141, quindi.
Ma il mondo non è in bianco e nero. L'ipotesi che l'attacco sia stato condotto dagli ucraini non può essere esclusa al 100% perché c'è la possibilità che si tratti di un drone UJ22, prodotto dalla ucraina UKRJET, che ha un range di 800 chilometri e una velocità di crociera di 120 km/h e un carico utile di 17-20 chilogrammi: uno fu abbattuto dai russi - e ci sono le foto - 50 miglia a sud di Mosca lo scorso 23 febbraio e uno anche il 24 aprile.
Può essere stata un coppia di UJ22 ad attaccare il Cremlino? Teoricamente si, ma crea molti dubbi che sia stata lasciata arrivare dai sistemi antimissile e antidrone sistemati attorno al Cremlino fino a quasi toccare la cupola di uno degli edifici e suscita ancora più dubbi l'utilità di un ipotetico attacco "dimostrativo" (perché con un carico di esplosivo di 20 kg contro un edificio massiccio come il Cremlino _ nel quale Putin abita parti molto ben protette _ non puoi fare altro che un attacco dimostrativo...) contro Putin. Se si tenta un attacco simile, che implica grossi rischi di ritorsione, si usano mezzi almeno teoricamente adeguati a centrare il target. Il che non era.
E quindi le ipotesi più probabili sono due. O un attacco condotto con quadricotteri da un gruppo dissidente russo (uno di quelli che hanno già messo in atto attacchi contro centri commerciali, linee elettriche e ferroviarie), che però dovrebbe rivendicare l’azione fornendo prove per essere credibile, oppure, più probabilmente, che si sia trattato di un attacco "false flag" fatto dall’estabilishment russo (servizi?) con un loro drone quadricottero per dare la colpa agli ucraini. E giustificare una ritorsione. A supporto di questo anche il fatto che ci siano ben due riprese, da visuali differenti, del presunto attacco e che queste _ chiaramente telecamere di sicurezza governative – siano state diffuse dai media statali. Evidentemente il Cremlino ci teneva a che l’attacco si vedesse: se eran stati dissidenti interni, non lo avrebbe fatto.