Domenica 22 Dicembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Attacco all’Unifil, Crosetto: “Non prendiamo ordini da Israele”. Tel Aviv alle forze Onu: “Spostatevi”. La replica: “Non ci muoviamo”

Fonti della sicurezza: “Il raid per non avere testimoni scomodi”. Il ministro della Difesa in conferenza stampa: “Non è stato un errore o un incidente”. Idf: “Dato ordine a Unifil di restare al sicuro poi abbiamo sparato”

Roma, 10 ottobre 2024 – L'attacco di Israele alla missione Unifil avrebbe l'obiettivo di “costringerla a ritirarsi” per non avere “testimoni scomodi” in vista di “pianificazioni future” dell'esercito di Tel Aviv in Libano. È questa, secondo quanto si apprende da qualificate fonti della sicurezza che seguono il dossier mediorientale, la lettura che

Unifil dà dell'attacco israeliano contro le basi della missione Onu.

Approfondisci:

Libano, truppe israeliane sparano contro il quartier generale Unifil. Raid su Beirut: 18 morti. Idf: tre soldati uccisi a nord di Gaza

Libano, truppe israeliane sparano contro il quartier generale Unifil. Raid su Beirut: 18 morti. Idf: tre soldati uccisi a nord di Gaza

Sempre secondo quanto si apprende, la situazione starebbe ora tornando alla normalità e il comandante di Unifil, il generale Arnoldo Lazaro, avrebbe già contattato gli israeliani per esprimere la condanna all'attacco e protestare ufficialmente.

Nell’attacco sono stati colpiti il quartier generale e altre due basi della missione Onu, compreso il bunker dove sono rifugiati i soldati italiani. Danneggiati i sistemi di comunicazione tra la base e il comando di Unifil a Naqura. 

"In questo momento l'unica cosa che possiamo fare è proteggerci. Quando gli spari nella base sono arrivati eravamo nei bunker. Restiamo nelle nostre basi a fare il nostro dovere, nel perimetro della nostra sicurezza, fin quando ci sarà consentito dall'Onu e dalla Difesa”. Così fonti militari italiane in Libano in merito all'attacco. 

"Per ora restiamo", ma "si mette male", è la dichiarazione di un funzionario delle Nazioni Unite al Washington Post, parlando a condizione di anonimato. 

Crosetto in conferenza stampa

Il ministro Crosetto, che nel pomeriggio ha tenuto una conferenza stampa, ha reso noto che “l’ambasciatore israeliano non ha fornito spiegazioni” ma che “non si è trattato di un errore o di un incidente”.

“Non esiste la giustificazione di dire che le forze armate israeliane avevano avvisato Unifil che alcune delle basi dovevano essere lasciate. Ho detto all'ambasciatore di riferire al governo israeliano che le Nazioni Unite e l'Italia non possono prendere ordini dal governo israeliano", sono ancora le parole del ministro della Difesa.

"Data la gravità dell'episodio, Unifil ha esortato tutti gli attori coinvolti a cessare immediatamente il fuoco e a tornare alla piena attuazione della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza", è l’invito di Crosetto.

La replica dell’ambasciatore

Pochi attimi dopo le parole di Crosetto in conferenza, è arrivata la replica dell’ambasciatore israeliano che ha chiesto “di spostare le forze Unifil 5 chilometri a nord”. 

"Ci concentriamo sulla lotta contro Hezbollah e continueremo il coordinamento con Unifil”, dice Danny Danon dopo che le forze israeliane hanno aperto il fuoco su diverse posizioni di Unifil ferendo due caschi blu. "La nostra raccomandazione è che l'Unifil si sposti di 5 km a nord per evitare pericoli mentre i combattimenti si intensificano e mentre la situazione lungo la Linea Blu rimane instabile a causa dell'aggressione di Hezbollah", afferma Danon in una dichiarazione. "Israele non ha alcun desiderio di stare in Libano, ma farà ciò che è necessario" per costringere Hezbollah ad allontanarsi dal suo confine settentrionale in modo che 70.000 residenti possano tornare alle loro case nel nord di Israele, ha aggiunto. 

Unifil respinge richiesta

Immediata anche la controreplica. Un portavoce dell'Unifil ha dichiarato al sito di notizie Walla, ripreso dal Times of Israel, che la forza multinazionale di mantenimento della pace nel Libano meridionale ha respinto la richiesta israeliana di evacuare le postazioni lungo il confine tra Israele e Libano. Il portavoce invita Israele e Hezbollah a rispettare la risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che impone a Israele di non oltrepassare la Linea Blu e a Hezbollah di disarmare e ritirare le sue truppe a nord del fiume Litani, a 18 miglia dal confine. 

Parigi attende spiegazioni

Anche la Francia ha fatto sapere di “attendere spiegazioni” da Israele. “La protezione dei Caschi blu - ha sottolineato il Quai d'Orsay in un comunicato - è un obbligo che si impone a tutte le parti in conflitto”. Parigi, conclude il comunicato, “condanna tutte le violazioni della sicurezza dell'Unifil”.

La spiegazione dell’Idf

E la cosiddetta ‘spiegazione’ dell’Idf è arrivata in serata. “Stamattina, le truppe dell'Idf hanno operato nell'area di Naqura, accanto a una base Unifil. Di conseguenza, l'Idf ha ordinato alle forze Onu nell'area di rimanere in spazi protetti, dopodiché ha aperto il fuoco nell'area”, ha scritto l'esercito israeliano sui social. L'Idf ha spiegato che “Hezbollah opera all'interno e in prossimità di aree civili nel Libano meridionale, comprese le aree vicine alle postazioni Unifil”. E ha aggiunto di “mantenere comunicazioni di routine con Unifil”.