Martedì 31 Dicembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Attacchi di squalo nel Mar Rosso: i precedenti

Dopo diversi incidenti le autorità egiziane hanno obbligato gli hotel a posizionare reti in mare lungo le spiagge private per determinare la distanza di sicurezza consentita per nuotare

Alcuni sub osservano e fotografano uno squalo tigre (Foto Afp)

Alcuni sub osservano e fotografano uno squalo tigre (Foto Afp)

Roma, 29 dicembre 2024 – Non è la prima volta che gli squali attaccano turisti nel Mar Rosso, come accaduto oggi a due italiani (uno dei quali è morto). Il primo fatale incidente di questo tipo tipo nell’area di Marsa Alam risale al giugno 2009, quando una turista francese di 50 anni fu azzannata a una gamba mentre faceva snorkelling nella località di Berenice. Più recentemente, secondo quanto ricorda l'emittente al Jazeera, alcune spiagge affacciate sul Mar Rosso furono chiuse nel luglio del 2022, dopo che una turista austriaca di 68 anni era stata uccisa da uno squalo. Nel giugno del 2023, invece, fu un turista russo a essere divorato da un pescecane, poi catturato in un'area vicino a Dream Beach, nella città di Hurghada. Infine, nel settembre dello stesso anno, uno squalo strappò un braccio a una donna egiziana nelle acque davanti alla spiaggia di Dahab, nel sud del Sinai. 

Dopo questi incidenti le autorità egiziane avevano annunciato l'installazione di dispositivi di monitoraggio collegati ai satelliti per tracciare i movimenti e il comportamento degli squali con l'obiettivo di adottare misure precauzionali per proteggere sub e bagnanti dagli attacchi. Il Governatorato del Mar Rosso ha obbligato gli hotel a posizionare reti in mare lungo le spiagge private per determinare la distanza di sicurezza consentita per nuotare e immergersi e per impedire ai predatori di avvicinarsi ai turisti.

Negli ultimi 15 anni, tuttavia, si sono registrati solo altri otto casi di attacchi da parte di squali nel Mar Rosso. Questo tipo di aggressioni sono invece più frequenti in Australia. L’ultimo episodio è avvenuto ieri al largo della costa del Queensland: un uomo di 40 anni è morto in seguito all’attacco di uno squalo mentre faceva pesca subacquea. Secondo quanto riferito dal sito di Sky News, la vittima si chiamava Luke Walford ed era un pastore protestante.

Come spiegato dal National Ocean Service dell'agenzia NOAA statunitense, in realtà gli esseri umani non sono prede naturali per questi animali che, di solito, attaccano per confusione o perché si sentono minacciati.