Roma, 24 febbraio 2025 – C’è un’unica parola su cui sono tutti d’accordo nel conflitto ucraino ed è la pace. Le idee per raggiungerla sono un’altra storia. Lo stop alla guerra è stato ribadito oggi sul triplice asse dell’Assemblea Onu, dell’incontro Macron - Donald Trump alla Casa Bianca e del vertice G7 a Kiev a cui ha preso parte anche la premier Giorgia Meloni in videoconferenza. Prima o poi ci si arriverà ma la strada è ancora piena di di insidie nonostante i sorrisi e le strette di mano che, con lo zar Putin sullo sfondo, Paesi europei e Stati Uniti si scambiano a vicenda. Donald insiste nella strategia di bastone e carota, ma strappa ancora con i Paesi europei, e dalle sue parole affiora sempre di più l’obiettivo di concludere a tutti i costi l’accordo per lo sfruttamento delle terre rare ucraine. Lo considera un indennizzo ai miliardi versati nel pozzo della guerra. Come se l’Europa non lo avesse fatto a sua volta, come gli ha ribadito il presidente francese.
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In un pomeriggio affollato di incontri Trump ha dato un altro ceffone alle Nazioni Unite. Gli Usa rifiutano di definire la Russia un Paese aggressore. Lo hanno ribadito alzando la paletta dell’astensione, e rettificando il voto all’inizio contrario, sulla propria risoluzione presentata all’Assemblea dell’ Onu adottata per “promuovere una pace giusta e duratura in Ucraina”, con la cessazione delle ostilità . Gli Usa si sono chiamati fuori. Troppi emedamenti, troppi cambiamenti del testo originario. Thank you, grazie e arrivederci. La bozza di risoluzione iniziale non definiva la Russia aggressore né riconosceva l’integrità territoriale dell’Ucraina. Prima del voto, è stato aggiunto un paragrafo che riafferma l’impegno “per la sovranità, l’indipendenza, l’integrità territoriale dell’Ucraina entro i suoi confini”. Un altro ritocco ha cambiato il linguaggio citando l’invasione del territorio ucraino. Cioè la verità oggettiva. Finale: la risoluzione Usa con gli emendamenti Ue è stata adottata con 93 voti a favore, 73 astensioni e 8 voti contro tra cui la Russia. Dunque gli Stati Uniti rovesciano il tavolo, ancora una spaccatura con i cugini europei.
L’amministrazione Trump tratta concedendo tutto il possibile a Mosca, le nazioni Ue insistono su una posizione ferma contro l’aggressione. Sulle terre rare dice: “Siamo vicini, vedrò Zelensky a giorni”, ma è solo la sua versione. Spavaldo e ottimista come sempre. A tu per tu con Macron nello Studio ovale ribadisce che la guerra finirà tra poche settimane e che Putin accetterà la presenza di truppe Ue di pace in Ucraina. “L’Europa deve assumere un ruolo a lungo termine per garantire la sicurezza”. Fatti due conti servono 30mila uomini. Gli americani garantirebbero solo copertura aerea. Per ora però sono parole in libertà, anche se Macron ripete “siamo pronti, ma anche gli Usa devono partecipare”.
Col presidente francese Trump ha fatto l’amicone. “Usa e Francia hanno combattuto insieme in diversi conflitti e insieme metteremo fine alla guerra. Ho parlato con Putin e Zelensky. Stanno accadendo cose buone”. Nella conferenza stampa congiunta quindi molte parole di speranza. Il contrario del voto all’Onu. Poi però quando tocca il tasto del risarcimento con le terre rare arriva lo stop di Macron. “A dire il vero abbiamo pagato il 60% dello sforzo totale. Come per gli Usa sotto forma di prestiti, garanzie e sovvenzioni. La pace non può essere una resa di Kiev”. Del ruolo dell’Europa parla anche Vladimir Putin, secondo cui gli europei “possono partecipare” alla soluzione del conflitto in Ucraina.
Nella giornata di grandi manovre si è svolto anche il G7 a cui ha preso parte pure il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Niente attacchi all’amministrazione Usa, ma è stato ribadito il sostegno concreto a Kiev, condiviso da tutti. La premier anche qui ha continuato a vestire il difficile ruolo di pontiere tra Stati Uniti e d Europa. “Occorrono garanzie di sicurezza necessarie a prevenire futuri conflitti. E solo nel contesto euro-atlantico trova fondamento la sicurezza europea”.Parole che tengono la posizione. The Donald dall’altra parte dell’oceano fa il corteggiatore. “Giorgia Meloni è una leader fantastica e l’Italia sta facendo bene”. E lei ringrazia via social.