L’Italia con Francia e Germania prende una posizione netta contro Hamas. I tre paesi sostengono l’iniziativa dell’Alto rappresentante Ue per la Politica estera e di sicurezza Josep Borrell di imporre sanzioni ad hoc al movimento estremista palestinese Hamas e ai suoi sostenitori, "dopo gli atroci e indiscriminati attacchi terroristici" del 7 ottobre scorso. A confermarlo, in una lettera congiunta inviata a Borrell, sono stati i capi della diplomazia dei tre Paesi, Antonio Tajani, Catherine Colonna e Annalena Baerbock.
"Esprimiamo il nostro pieno sostegno alla proposta di creare un regime di sanzioni ad hoc contro Hamas e i suoi sostenitori", si legge nella lettera. "La rapida adozione di questo regime di sanzioni ci consentirà di inviare un forte messaggio politico sull’impegno contro Hamas e sulla nostra solidarietà con Israele". In occasione del Consiglio Affari esteri del 13 novembre scorso, Italia, Francia e Germania avevano già presentato un documento sul contrasto ad Hamas e la sua delegittimazione internazionale. Il testo, in quella occasione, aveva ottenuto il pieno sostegno dei Paesi membri dell’Ue. "È ora importante che l’Ue – scrivono i tre ministri – prenda tutte le misure necessarie contro il gruppo terroristico Hamas e i suoi sostenitori, attraverso azioni concrete".
La linea dell’Italia è: a fianco di Israele, duri con Hamas, ma aperti al dialogo con gli altri palestinesi, Anp inclusa (e qui la linea diverge da quella di Netanyahu) e con i paesi arabi moderati. "Penso che la ferocia di Hamas – ha detto ieri la premier Giorgia Meloni – debba essere condannata senza ambiguità perché se ci abituiamo all’orrore, abbiamo un problema serio. Io penso che l’antisemitismo sia un problema reale che sta crescendo in tutta Europa e nell’Occidente, spesso mascherato da critica verso Israele. È un cancro da sconfiggere". "Penso che da parte di Hamas – ha proseguito la premier – la questione palestinese sia utilizzata per procurare una guerra di civiltà : se partiamo da questa lettura o da questa consapevolezza è evidente che la prima cosa che non dobbiamo smettere di fare è dialogare con i Paesi arabi della regione, che è l’impegno del governo italiano. Bisogna darsi dei tempi, l’Ue può giocare un ruolo non secondario, e un ruolo importante lo gioca l’Autorità nazionale palestinese, a cui dobbiamo restituire un ruolo. Dobbiamo lavorare con responsabilità la crisi non diventi il conflitto che secondo me Hamas voleva procurare".
Sul tema è intervenuto anche il Consiglio supremo di difesa, riunitosi al Quirinale, che in una nota, ha sottolineato che "è indispensabile il rilascio di tutti gli ostaggi detenuti da Hamas". "Fermo il diritto di Israele all’autodifesa nel rispetto del diritto internazionale – ha però aggiunto – va assolutamente assicurata l’incolumità della popolazione civile, tenendo conto dell’aggravamento della situazione umanitaria nella Striscia di Gaza e va scongiurato l’allargamento del conflitto nella regione. Anche per questo va rigorosamente fermato l’acuirsi degli scontri in Cisgiordania. Le pause delle attività militari, assicurate da Israele per ragioni umanitarie, hanno rappresentato un passo avanti importante che ha consentito l’accesso agli interventi di soccorso e il rilascio di ostaggi. E questa resta la prospettiva da perseguire con determinazione".