Domenica 30 Giugno 2024
LORENZO BIANCHI
Esteri

Assange libero dopo cinque anni. Ha patteggiato con la giustizia Usa. La moglie: "Lottiamo per la grazia"

Il padre di Wikileaks si è riconosciuto colpevole solo di cospirazione. Caduta l’accusa di spionaggio. Ha svelato documenti segreti sulle azioni militari in Afghanistan e Iraq: può rientrare in Australia . .

Assange libero dopo cinque anni. Ha patteggiato con la giustizia Usa. La moglie: "Lottiamo per la grazia"

Assange libero dopo cinque anni. Ha patteggiato con la giustizia Usa. La moglie: "Lottiamo per la grazia"

Dopo cinque anni, passati in un carcere britannico di massima sicurezza e grazie a un compromesso con gli Stati Uniti Julian Assange, il fondatore di "Wikileaks", è di nuovo un uomo libero. Il 24 giugno i suoi difensori hanno raggiunto un accordo con gli Usa in base al quale il programmatore informatico australiano, che compirà 53 anni il 3 luglio, si è riconosciuto colpevole di un solo capo di accusa, quello di "cospirazione per ottenere e divulgare informazioni relative alla difesa nazionale", sui 18 per i quali avrebbe rischiato 175 anni di carcere. Fra questi c’era anche l’imputazione di "spionaggio".

La condanna di Assange a 62 mesi di detenzione è già stata scontata durante la carcerazione preventiva. Il patteggiamento sarà convalidato da un tribunale federale americano dell’isola di Saipan, la capitale delle Marianne settentrionali, un territorio statunitense nel Pacifico. Secondo la moglie di Assange, Stella Morris, un’avvocata sudafricana dalla quale ha avuto due figli, dovrà comparire davanti ai giudici alle 9 ora locale (l’una di notte in Italia) di oggi. L’obiettivo finale è la grazia del presidente americano per cancellare il reato: "Chiederemo la grazia, ovviamente, ma il fatto che ci sia una dichiarazione di colpevolezza, ai sensi della legge sullo spionaggio, in relazione all’ottenimento e alla divulgazione di informazioni sulla difesa nazionale è ovviamente una preoccupazione molto seria per i giornalisti", ha sottolineato la donna, dicendosi "euforica" e "incredula" per la svolta.

Per il viaggio dal Regno Unito è stato noleggiato un aereo costato 465 mila euro. Alle 22,35 della notte l’atteraggio alle isole Marianne, territorio americano nel Pacifico. Subito dopo, il volo a Canberra per il padre di Wikileaks.

L’odissea giudiziaria di Julian Assange comincia nel luglio del 2010 quando rende pubblici 400mila documenti e 250mila cablogrammi riservati sulle attività militari e diplomatiche degli Stati Uniti, in particolare in Iraq e Afghanistan. Nel novembre del 2010 la giustizia svedese apre un’inchiesta per presunta aggressione sessuale e per stupro sulla base della denuncia di due donne con le quali Assange aveva avuto inizialmente rapporti consensuali. Accuse controverse che cadranno o saranno ritirate negli anni successivi, ma utili, secondo i sostenitori del promotore di WikiLeaks, a tenerlo in scacco prima dell’avvio della richiesta di estradizione degli Stati Uniti.

Nel dicembre 2010 a Londra Assange viene fermato dalla polizia britannica su richiesta della Svezia e messo agli arresti domiciliari. L’attivista si rifugia nell’ambasciata dell’Ecuador nel Regno Unito, sotto la protezione dell’allora presidente progressista Rafael Correa. Vi resterà per circa sette anni. Scaricato da Quito, nel maggio del 2019, Assange viene arrestato da Scotland Yard e rinchiuso nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh per aver violato gli arresti domiciliari. Nel 2021 accusa un principio d’ictus. Nel febbraio di quest’anno l’Alta Corte di Londra giudica fondato il timore che, se fosse estradato, Assange, non essendo un cittadino statunitense, non possa invocare il Primo emendamento della Costituzione americana sulla tutela della libertà di espressione.

I giudici britannici avrebbero dovuto riesaminare il caso il 9 e il 10 luglio. La fonte principale di Assange, la soldatessa Chelsea Manning, è stata condannata a 35 anni di carcere da una corte marziale nell’agosto 2013, ma è stata rilasciata dopo sette anni, quando Barack Obama ha commutato la sua pena. Il presidente americano Joe Biden ha incassato la soluzione dell’imbarazzante caso dell’inventore di Wikileaks alla vigilia del primo dibattito con Donald Trump.