Damasco, 8 dicembre 2024 - La fine di Assad in fuga dalla Siria è raccontata via video dal saccheggio del sontuoso palazzo a Damasco, residenza presa d’assalto dai civili, i resoconti delle agenzie danno voce a chi si aggira da una stanza all’altra, scattando foto per immortalare la caduta dell’odiato presidente siriano. “Sono venuto per vendicarmi, perché ci ha oppressi in modo incredibile”, le parole attribuite a un 44enne. “Sto scattando foto perché sono così felice di essere in mezzo alla sua casa”, confessa.
Uomini, donne e bambini si muovono tra le stanze e le scale della residenza del capo di Stato, fuggito da Damasco, nell’elegante quartiere di Malki. La residenza, composta da tre edifici di sei piani, è stata saccheggiata in precedenza, dopo la presa di Damasco da parte di una coalizione di ribelli guidata dal gruppo islamista radicale Hayat Tahrir al-Sham (HTS). Le enormi stanze sono vuote e i documenti sono sparsi sulle scale.
Secondo i giornalisti, un dipinto di Assad è sul pavimento all’ingresso del piano terra, circondato da un vasto giardino con una fontana. Sui social network si può vedere un video di una folla nelle camere da letto, che si avventa su vestiti ed effetti personali, oltre che su borse di marchi di lusso, tra cui Vuitton.
Sia la residenza di Assad che il palazzo presidenziale, a circa due chilometri di distanza, erano off-limits per i siriani comuni sotto il presidente, che è crollato di fronte all’offensiva dei ribelli dopo mezzo secolo di dominio indiviso del suo clan.
I visitatori paragonano la residenza a “un museo”. Oum Nader, una donna di 35 anni venuta con il marito da un quartiere vicino, ha detto di essere venuta a vedere “ciò che ci è stato proibito di vedere, quando vivevamo in povertà e privazioni”.
Nel palazzo presidenziale, su una collina che domina Damasco, è stata data alle fiamme la sala di ricevimento dove il capo di Stato accoglieva i visitatori. La vasta sala è completamente bruciata e le fiamme continuano a sprigionarsi dall’edificio. E Assad dov’è? A Mosca con i familiari, fa sapere il Cremlino.