Roma, 1 ottobre 2024 – L’Iran ha attaccato Israele. Una pioggia di missili ha colpito la capitale Tel Aviv e altri territori israeliani.
Una rappresaglia dopo gli attacchi ai combattenti filoiraniani del libano e in particolare i bombardamenti su Beirut che hanno causato la morte di Nasrallah, il capo di Hezbollah. Un attacco che già Teheran aveva sferrato fra il 13 e il 14 aprile come risposta all’uccisione del leader di Hamas Ismail Haniyeh (avvenuta proprio a Teheran). Un attacco che era apparso però solo “di facciata” per soddisfare l’opinione pubblica iraniana e islamica più radicale, tanto che nessun missile aveva causato danni e morti in territorio israeliano.
Ma qual è l’arsenale militare dell’Iran? Dove e come potrebbe colpire Israele? Con quali effetti? Certo il rischio di un’ulteriore escalation militare è altissimo. Soprattutto il coinvolgimento dell’Iran rappresenterebbe l’intervento di uno stato molto vicino alla Russia (fra i due Stati ci sono scambi di materiale bellico e aiuti militari) complicando ulteriormente lo scacchiere in relazione alla guerra in Ucraina.
Ma andiamo con ordine. Di che armi dispone l’Iran per colpire Israele?
Lo scorso aprile, le forze di Teheran hanno dimostrato la loro potenza di fuoco lanciando fino a 150 droni e 60 missili contro Israele.
Secondo l'agenzia di stampa semi-ufficiale Isna, sono nove i missili iraniani in grado di colpire lo Stato ebraico fra questi:
I missili dell’Iran
- Il Sejil, un missile in grado di volare a più di 17.000 km all'ora e con una gittata di 2.500 km
- Il Kheibar con una gittata di 2.000 km;
- l'Haj Qasem, svelato nel 2020, è un balistico di medio raggio, con velocità stimate fra Mach 5 e 12 e un raggio di 1.400 km. Prende il nome dal generale iraniano Qassem Soleimani, ucciso in un raid Usa a Baghdad nel gennaio 2020. E' descritto come di difficile individuazione e di elevata manovrabilità. Quanto ai droni, oltre ai ben noti Shahed, ampiamente utilizzati dall'alleata russia in ucraina, l'iran, che ne produce in grande quantità, ha nel suo arsenale un drone interamente autoprodotto
- Lo Shahab-3, un missile con 800-1.000 km di gittata. Missile balistico a carburante liquido derivato dal nordcoreano Nodong-1, quando trasporta una testata di 1.200 km a Mach 7 può raggiungere bersagli distanti solo 1.000 km ma fino a 2.000 km con una testata più piccola. E' stato migliorato nella precisione con un sistema di guida cinese.
- L’Emad-1, un missile in fase di sviluppo con un'autonomia fino a 2.000 km. Viaggia a Mach 7,5, con una testata fino a 750 kg. L'Emad è considerato una delle armi più temibili dell'arsenale iraniano perché dotato di una testata guidata Marv (veicolo manovrabile di rientro), capace di improvvisi cambi di rotta anche una volta rientrata in atmosfera e di un sistema di guida preciso.
- Il Ghadr-110, noto anche come qadr-110, è il missile balistico di medio raggio ottenuto migliorando lo Shahab-3A. Viaggia fino a 1.950 km di distanza con velocità massima Mach 9 ed è capace di portare da 650 a 1.000 kg di esplosivo.
- Il Fattah-2, una nuova versione di un missile ipersonico sviluppato in iran ancora in fase di perfezionamento con una gittata di 1.500-1.800 chilometri. è il missile balistico di medio raggio ottenuto migliorando lo Shahab-3A. Viaggia fino a 1.950 km di distanza con velocità massima Mach 9 ed è capace di portare da 650 a 1.000 kg di esplosivo
- Il Khaibarshekan, svelato nel 2022, è un missile balistico a combustibile solido di medio raggio, può arrivare a 1.450 km di distanza a mach 4, oltre 5.000 km/h. e' forse il più temibile per lo scudo antimissile israeliano, perché altamente manovrabile, anche nella fase finale della traiettoria.
L'Iran possiede anche missili da crociera come il KH-55, un'arma di capacità nucleare lanciata da aerei con una gittata fino a 3.000 km.
Secondo l'International Institute for Strategic Studies (Iiss) di Berlino, ad aprile Teheran ha utilizzato contro Israele anche il modernissimo missile da crociera Paveh 351: nuovo missile da crociera di lungo raggio, fino a 1.650 km di autonomia a 600-900 km orari.
I droni dell’Iran
Negli ultimi anni, Teheran ha assemblato poi un vasto inventario di droni, il cui numero si aggirerebbe intorno alle poche migliaia. Tra questi, tutte le declinazioni dei temibili Uav kamikaze Shahed, impiegati anche nella guerra in ucraina. Ad agosto 2023 Teheran ha annunciato di aver costruito un drone avanzato denominato Mohajer-10, con un'autonomia operativa di 2.000 km e in grado di volare fino a 24 ore con un carico utile fino a 300 kg.
Gli aerei iraniani
Meno avanzata - stando agli esperti dell'Iiss - è invece l'aeronautica iraniana, duramente penalizzata dalle sanzioni: secondo quanto riferito, Teheran può contare su uno squadrone di
- nove jet F-4 e F-5,
- uno squadrone di Sukhoi-24 di fabbricazione russa
- alcuni aerei Mig-29, F-7 e F-14.
La difesa di Israele
Dall'altra parte, Israele può contare un un sistema di difesa aerea multilivello tra i più efficaci e avanzati al mondo, sviluppato con l'aiuto degli Stati Uniti dopo la Guerra del Golfo del 1991 e in grado di fornire diverse opzioni per abbattere droni e missili iraniani a lungo raggio. Il sistema a più alta quota è Arrow, che intercetta missili balistici nello spazio. per il medio raggio israele può contare sul david's sling (la fionda di davide) in grado di contrastare missili balistici e da crociera. infine, il più famoso Iron dome a corto raggio è pensato per intercettare il tipo di razzi e mortai del gruppo terroristico Hamas sostenuto dall'Iran a Gaza e di Hezbollah in Libano. Questo ricopre anche il ruolo di ultima difesa, essendo in grado - in teoria - di agire contro qualsiasi missile più potente mancato dai sistemi Arrow o David's Sling. Ai sistemi antiaerei si aggiunge l'avanzata forza aeronautica di Israele, fornita dagli stati uniti, con centinaia di caccia multiuso f-15, f-16 e f-35, già utilizzati per abbattere i circa droni e missili lanciati dall’Iran ad aprile.
L’Iran e la bomba nucleare
L’Iran è uno Stato sulla soglia nucleare. Benché non risulti in possesso di armi atomiche, – sostiene la rivista specializzata Limes – detiene però le risorse e le tecnologie necessarie a fabbricarle, compresa una scorta di uranio altamente arricchito. Teheran ha più volte sottolineato gli scopi esclusivamente pacifici del proprio programma nucleare, in linea con la sua partecipazione come “Stato non nucleare” al trattato di non proliferazione (Tnp), che garantisce ai suoi membri il diritto di sviluppare energia atomica a scopi civili. Gli Usa da anni applicano sanzioni all’Iran perché convinti dello sviluppo militare del nucleare da parte dell’Iran.