Venerdì 21 Marzo 2025
MARTA OTTAVIANI
Esteri

Arrestato il rivale di Erdogan. Il governo vieta le manifestazioni. Ma si scatenano le proteste

Il sindaco di Istanbul Imamoglu è accusato di corruzione e sostegno al terrorismo del Pkk. Voleva candidarsi alle presidenziali del 2028. "Il popolo non può essere messo a tacere". .

Il sindaco di Istanbul Imamoglu è accusato di corruzione e sostegno al terrorismo del Pkk. Voleva candidarsi alle presidenziali del 2028. "Il popolo non può essere messo a tacere". .

Il sindaco di Istanbul Imamoglu è accusato di corruzione e sostegno al terrorismo del Pkk. Voleva candidarsi alle presidenziali del 2028. "Il popolo non può essere messo a tacere". .

Icaro, che si avvicinò troppo al sole volando, precipitò al suolo. Parimenti, chi intralcia troppo il percorso del presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, finisce in galera. La vittima più recente e più illustre è il sindaco di Istanbul Ekrem Imamoglu, esponente del Chp, il Partito Repubblicano del Popolo, maggiore formazione dell’opposizione, arrestato ieri nella sua villa nel quartiere di Sariyer con un’operazione molto studiata dal punto di vista scenografico, che ha coinvolto decine di agenti in tenuta antisommossa. Più che il primo cittadino, sembrava si stesse arrestando un latitante di lungo corso. Perché questo è il messaggio che Erdogan vuole che passi alla popolazione e soprattutto all’elettorato, ossia che Imamoglu, giovane promessa della politica turca, musulmano osservante ma con moglie biondissima, è un personaggio inaffidabile, pronto a tradire il suo Paese. Insieme con lui sono state arrestate altre 100 persone.

I capi di imputazione che gli sono stati contestati sono due. Il primo è corruzione. Il periodo di riferimento è dal 2014 al 2018, quando Imamoglu non era ancora sindaco di Istanbul, ma del distretto di Beylikdüzü, uno dei più popolosi della megalopoli sul Bosforo, dove si era distinto per il suo operato a favore delle classi più disagiate e dell’ambiente. Il secondo è quello più delicato e difficilmente dimostrabile. Imamoglu è accusato di aver aiutato l’organizzazione terrorista separatista del Pkk, il Partito dei Lavoratori del Kurdistan. In realtà, il sindaco ha assunto nell’amministrazione cittadina alcune persone a loro volta accusate di essere simpatizzanti dell’organizzazione.

Domenica avrebbe dovuto partecipare alle primarie del suo partito per essere nominato ufficialmente lo sfidante di Erdogan alle prossime elezioni presidenziali del 2018. Invece, dovrà pensare a come non finire in galera, e la sua carriera politica è come minimo in stand-by.

Istanbul è blindata e la prefettura, a nomina governativa, ha vietato manifestazioni per quattro giorni. Nonostante il divieto, gli studenti dell’Università hanno marciato a favore del sindaco, scontrandosi con le forze dell’ordine, e migliaia di sostenitori di Imamoglu hanno protestato a Istanbul, come anche in molte altre città turche, tra cui Ankara e Smirne. Nella città sul Bosforo migliaia di persone si sono radunate davanti alla sede del comune, sfidando i divieti imposti sulle dimostrazioni dalla prefettura. "La nostra nazione darà la risposta necessaria alle bugie, alle cospirazioni, alle trappole, a coloro che violano i diritti delle persone e rubano la volontà del popolo, che non può essere messo a tacere", ha dichiarato Imamoglu mentre si trovava in custodia. La Borsa di Istanbul ha chiuso a -8,7.

Il presidente Erdogan non ha commentato. Ma, di certo, adesso sta più tranquillo. Sta chiudendo un accordo con i curdi del Pkk per la fine della lotta armata. In cambio, nuova costituzione con più diritti a loro e la possibilità per lui di essere rieletto. Rimaneva, però, lo scoglio delle urne. Adesso che il principale oppositore è fuori gioco, probabilmente si andrà al voto anticipato, il presidente correrà per il suo terzo mandato e, se rieletto, potrà dire che è stato grazie alla democrazia.