Roma, 29 febbraio 2024 – La dottrina nucleare russa prevederebbe una soglia meno elevata di quello che si credeva per l’utilizzo dell’atomica. A sostenerlo è il Financial Times che ha ricevuto da fonte occidentale 29 documenti militari russi che risalgono al periodo tra il 2008 e il 2014 e che includono sia ‘wargames’ e sia presentazioni per ufficiali della marina e, secondo alcuni esperti consultati dal quotidiano, descrivono una soglia per l’uso di armi nucleari tattiche inferiore a quella ammessa pubblicamente dalla Russia sino ad ora.
I documenti, che includono scenari per un’invasione da parte della Cina, oggi alleato strategico di Mosca, discutono i principi operativi per l’uso delle armi nucleari. Tra i criteri per il l’uso di atomiche tattiche figura uno scenario in cui le perdite subite dalle forze russe "porterebbero irrevocabilmente al loro fallimento nel fermare una grande aggressione nemica", o una "situazione critica per la sicurezza dello Stato russo". Criteri pericolosamente opinabili. Altre potenziali condizioni vanno da un’incursione nemica sul territorio russo a fattori scatenanti più specifici, come la distruzione del 20% dei sottomarini con missili balistici strategici russi, del 30% dei suoi sottomarini nucleari d’attacco, di tre o più incrociatori, o di tre aeroporti.
“È la prima volta – ha dichiarato al quotidiano Alexander Gabuev, direttore del Carnegie Russia Eurasia Center di Berlino – che vediamo documenti come questo resi di dominio pubblico. Dimostrano che la soglia operativa per l’uso delle armi nucleari è piuttosto bassa se il risultato desiderato non può essere raggiunto con mezzi convenzionali".
Ma la preparazione ad una eventuale guerra nucleare prosegue tuttora, a più livelli. L’agenzia Tass ha fatto sapere proprio ieri che gli scienziati dell’accademia militare russa per la logistica Khrulev hanno messo a punto un nuovo simulatore, che sostituirà un altro più antiquato, per testare gli effetti delle esplosioni nucleari. Lo scopo è fornire "una chiara simulazione delle caratteristiche visive, come effetto dell’impatto, flash di luce e fungo atomico, di una esplosione nucleare al suolo" e la nuova apparecchiatura sarà usata per "esercitazioni e addestramento pratico di unità militari e per migliorare la qualità della preparazione delle forze di terra in operazioni di combattimento nel contesto dell’uso di armi nucleari, così come per individuare l’epicentro di una esplosione nucleare". E non è solo una questione di piani e di esercizi simulati al computer.
La Russia effettua regolarmente simulazioni “reali”. Lo fa ogni anno e il wargame si chiama Grom (tuono). Si tratta di un esercizio annuale che viene tradizionalmente tenuto in autunno. L’ultima volta nella quale le forze armate russe condussero un esercizio del genere è stato il 25 ottobre 2023. Come negli anni precedenti, il wargame testò "un massiccio attacco nucleare in risposta a un attacco nucleare da un avversario". Lo scenario del 2023 ha ripetuto quello dell’anno precedente. Come nel 2022, l’esercitazione ha incluso un lancio dal cosmosromo di Plesetsk, vicino ad Arkangeklsk, nell’Artico, di un missile balistico intercontinentale a testata mukltipla RS 24 Yars; un lancio nel Mare di Barents di un missile balistico intercontinentale Sineva partito dal sottomarino Tula della classe Project Delfin/Delta IV; e lanci di missili da crociera da due bombardieri Tu-95MS. Altro che piani di 10 anni fa, esercitazioni vere.
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