Roma, 9 novembre 2024 – “Le immagini che ci arrivano da Amsterdam ricordano dolorosamente quelle di un pogrom. Stiamo assistendo ad un’escalation internazionale di ostilità verso gli ebrei, i cui frutti sono violenti”. Sono parole dure e molto preoccupate quelle pronunciate da Tahera Ameer, direttrice della Fondazione Amadeu Antonio, uno dei maggiori think tank politici europei in tema diritti civili.
Ad Amsterdam abbiamo visto le scene di violenza verso i tifosi israeliani. Dal 7 ottobre 2023 episodi di antisemitismo si sono ripetuti in tutta Europa…
“Le immagini di tifosi attaccati al grido di ‘Free Palestine’ e inseguiti attraverso tutta la città ricordano i pogrom, dolorosamente. In tutta Europa si è raggiunto un clima antisemita generalizzato, simile a quello che abbiamo vissuto dopo gli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001. Allora il motore di radicalizzazione erano le narrazioni cospirazioniste, oggi ogni ebreo in tutto il mondo viene considerato responsabile della politica di Israele. Nei peggiori casi con l’uso della violenza. In questo si dimostra con chiarezza che l’antisemitismo per i cittadini di fede ebraica oggi equivale ad un pericolo di vita”.
In Germania i reati di natura antisemita sono raddoppiati.
“Ogni giorno si assiste a casi di episodi di matrice antisemita: case private di ebrei che vengono marchiate con la Stella di David, persone che parlano ebraico subiscono assalti, istituzioni ebraiche sono messe sotto permanente protezione di polizia. Anche per organizzazioni come la nostra, che lavorano contro l’antisemitismo, il pericolo è aumentato in modo sensibile. Ma per chi è colpito direttamente la situazione è ancora più drammatica: non appena si esce di casa, ci si trova di fronte all’antisemitismo e alla glorificazione del terrore. Non c’è traccia di empatia o solidarietà. È come se tutti avessero perso la lingua di fronte alla realtà della vita ebraica”.
Cosa possono fare le autorità? È un problema che va ben oltre le questioni di sicurezza, no?
“Proprio questa settimana il Bundestag ha approvato una risoluzione sull’antisemitismo, ma non è chiaro quale sarà il significato finale delle misure delineate. L’antisemitismo, in particolare quello legato a Israele, oramai è in qualche modo accettato in tutte le fasce sociali, motivo per cui è necessario un approccio ampio, fatto di misure preventive e di educazione politica, oltre che di misure repressive. C’è ancora una scarsa consapevolezza dell’antisemitismo moderno, in particolare all’interno delle autorità e della magistratura”.
Alla fine del Novecento si pensava che il fenomeno dell’antisemitismo nel tempo sarebbe scomparso...
“L’antisemitismo è l’idea centrale negativa della modernità. Qualsiasi disagio nei confronti del progresso si articola pure in frammenti ideologici antisemiti. L’antisemita si ritiene sempre nel giusto perché si rivolta contro un’apparente superiorità, svaluta gli altri elevando se stesso. È proprio questo che rende l’antisemitismo così pericoloso, perché ogni mezzo sembra lecito contro presunti oppressori e una superiorità stilizzata come malvagia”.
Quali sono i dati più recenti sull’antisemitismo in Europa?
“L’ultima indagine dell’Agenzia Ue per i diritti fondamentali indica un enorme aumento degli episodi di antisemitismo. L’80% degli intervistati ritiene che l’antisemitismo sia aumentato in modo massiccio nel proprio Paese negli ultimi 5 anni. Si tratta di uno studio precedente al 7 ottobre 2023, dunque si può presumere che la situazione sia enormemente peggiorata. Lo dimostrano non solo le cifre attuali della Germania, ma anche i pogrom come questo di Amsterdam. Prima del 7 ottobre tutto ciò sarebbe stato difficilmente immaginabile”.