Mercoledì 5 Febbraio 2025
REDAZIONE ESTERI

Antartide, trovato il primo fossile di uccello moderno: visse nella stessa era del Tirannosauro rex

L’eccezionale scoperta dei ricercatori della University of the Pacific e dell’Università dell’Ohio. Era un antenato di anatre e oche

Un fossile

Un fossile

Roma, 5 febbraio 2025 – Un fossile del più antico uccello moderno conosciuto è stato ritrovato in Antartide. L’eccezionale scoperta è stata fatta dai ricercatori della University of the Pacific e dell’Università dell’Ohio, Stati Uniti.

Il fossile è di un antenato di anatre e oche che visse nell’area nello stesso periodo in cui il Tirannosauro rex dominò il Nord America. 

Secondo lo studio pubblicato oggi su Nature, sessantasei milioni di anni fa, alla fine del periodo cretaceo, si sarebbe verificato un impatto di un asteroide vicino alla penisola dello Yucatan in Messico che ha dato inizio all'estinzione di tutti i dinosauri non uccelli conosciuti, a cui sarebbero sopravvissuti solo gli antenati degli odierni uccelli acquatici. La posizione geografica dell'Antartide è particolarmente importante, rappresenta infatti un habitat protetto, distante da altri luoghi in cui stavano avvenendo eventi naturali sul pianeta, e dal clima temperato, caratterizzato da una vegetazione lussureggiante, che potrebbe aver svolto un ruolo di incubatrice per i primi membri del gruppo, comprendente anche anatre e oche.

Il fossile è stato reperito durante una spedizione del 2011 nell'ambito dell'Antarctic Peninsula Paleontology Projectrovato; si tratta di un cranio quasi completo di 69 milioni di anni che sembra appartenere a un uccello estinto, il Vegavis iaai, caratterizzato da un lungo becco appuntito e da una forma del cervello unica tra tutti gli uccelli conosciuti precedentemente scoperti dall'era mesozoica, quando dinosauri non aviari e una bizzarra collezione di uccelli primitivi dominavano il globo. Queste caratteristiche collocano Vegavis, che è stato segnalato per la prima volta 20 anni fa, come uno dei primi membri degli uccelli moderni (noti anche come uccelli corona), via via evoluti in forme simili a quelle degli uccelli acquatici.

Questa teoria è stata però smentita in quanto gli uccelli moderni sono eccezionalmente rari prima dell'estinzione di fine Cretaceo. Inoltre, a differenza della maggior parte degli attuali uccelli acquatici, il cranio conserva tracce di potenti muscoli della mascella utili per superare la resistenza dell'acqua durante le immersioni per catturare i pesci. Queste caratteristiche del cranio sono coerenti con indizi provenienti da altre parti dello scheletro, suggerendo che Vegavis usava le zampe per la propulsione subacquea durante l'inseguimento di pesci e altre prede, una strategia di alimentazione diversa da quella degli uccelli acquatici moderni e più simile a quella di altri uccelli come svassi e strolaghe. Gli uccelli conosciuti da altre parti del pianeta più o meno nello stesso periodo, hanno caratteristiche poco affini agli standard degli uccelli moderni. Inoltre pochi luoghi con una consistente documentazione fossile di uccelli del tardo Cretaceo, come il Madagascar e l'Argentina, rivelano una voliera di specie bizzarre, ormai estinte, con denti e lunghe code ossee, solo lontanamente imparentate con gli uccelli moderni. Qualcosa di molto diverso sembra essere accaduto nelle zone più remote dell'emisfero australe, in particolare in Antartide dove la massa continentale antartica avrebbe contribuito a plasmare gli ecosistemi moderni nel tempo. L'Antartide rappresenterebbe quindi l'ultima frontiera per la comprensione della vita durante l'era dei dinosauri.