Mercoledì 15 Gennaio 2025
REDAZIONE ESTERI

Amina Milo liberata in Kazakistan: “Ho vissuto momenti drammatici, ora non vedo l’ora di tornare in Italia”

La 18enne pugliese, arrestata con l’accusa di traffico internazionale di droga, è stata rilasciata dopo tre mesi. Durante la prigionia ha subito torture e ha tentato il suicidio

Amina Milo, 18enne italiana di origine kazake (Ansa)

Roma, 2 novembre 2023 – E’ libera Amina Milo Kalelkyzy. La 18enne pugliese detenuta da tre mesi in Kazakistan è stata rilasciata questa mattina. “E’ successo tutto all’improvviso", racconta l’italiana di origini kazake che era stata fermata a giugno per traffico di droga. Un’accusa del tutto infondata, secondo quanto raccontato dall’avvocato e dalla madre, che si trovava in vacanza con Amina in Kazakistan. “A un certo punto mi hanno detto ‘prendi le tue cose e vai via’. Per me è stata una gioia indescrivibile”. 

Il ministro degli Esteri Tajani ha ringraziato i diplomatici della Farnesina e l’Ambasciata italiana ad Astana per “il grande lavoro che ha portato alla liberazione della giovane italiana – scrive su X –  In questi giorni difficili non l'abbiamo mai lasciata sola, ora la aspettiamo presto in Italia”.

“Ci sono stati momenti drammatici durante la mia prigionia – ha raccontato Amina, che aspetta di poter ripartire –. Ora non vedo l'ora di tornare in Italia. Mi manca la mia famiglia, il mio migliore amico. E mi manca il mare”. Amina vive con la famiglia a Lequile, un centro di novemila abitanti della provincia di Lecce dove è nata e ha sempre vissuto.

La vicenda

Amina è stata fermata ad Astana il 18 giugno mentre era in compagnia di un coetaneo del posto che aveva con sé della droga. Ma Amina non ne sapeva nulla – ha spiegato il suo legale, Alibek Sekerov – .  Dopo il fermo è stata portata nell'appartamento e qui avrebbe subito torture da parte degli agenti, che avrebbero anche tentato di stuprarla. L'intervento dell'ambasciata italiana ha poi portato al rilascio di Amina che pochi giorni dopo, l'11 luglio, è stata nuovamente convocata dalla polizia e arrestata per traffico internazionale di droga. Nei giorni scorsi un poliziotto ha testimoniato la condotta illegittima di colleghi. Oggi la liberazione. 

Le torture in carcere 

“E’ stata vittima di violenze da parte dei gendarmi – ha raccontato la madre Assemgul Sepanova – per due volte le hanno negato ì domiciliari è lei ha tentato di uccidersi. Lo stress le ha fatto perdere già nove chili, le sue condizioni fisiche stanno deteriorandosi. E sta ancora peggio perché nessuno le crede”. Amina non parla, secondo la madre, una parola di kazako o russo e quindi i suoi problemi sarebbero stati aggravati dalla lingua. Ora la 18enne è stata prosciolta da tutte le accuse.