Martedì 12 Novembre 2024

Ameba mangia cervello, 14enne sopravvive ma resta paralizzato e con difficoltà a parlare

Caleb è il quinto dal 1961 a non essere ucciso dalla terribile Naegleria fowleri, organismo unicellulare che negli ultimi anni ha colpito varie volte in Florida

La Naegleria fowleri, l'ameba mangia cervello

La Naegleria fowleri, l'ameba mangia cervello

Roma, 21 luglio 2023 - Un ragazzino di 14 anni è sopravvissuto alla terribile 'ameba mangia cervello'. Caleb Ziegelbaur è uno dei pochi ad avercela fatta, 5 su 154 tra il 1962 e il 2021, anche se pagherà per tutta la vita, con gravi problemi fisici l'incontro con questo piccolissimo animale unicellulare, la Naegleria fowleri, avvenuto un anno fa in Florida in acque calde e stagnanti.

Alla foce del Peace River

L'allora 13enne Caleb si era recato alla spiaggia di Port Charlotte, Florida, dove il fiume Peace River sfocia in mare in un’ampia baia, e dove le poche correnti e le temperature dell’acqua sembrano aver favorito il virus. Caleb aveva nuotato, e in generale era stata una normale giornata in spiaggia, ma una settimana dopo il ragazzino iniziò a sentirsi male, ad accusare forti mal di testa e febbre alta, fino alla nausea e alle allucinazioni, ha scritto la Nbc. La madre Jesse quel 9 luglio lo portò al pronto soccorso in una corsa drammatica, mentre le condizioni del ragazzo precipitavano sotto i suoi occhi.

Fatale al 97% delle volte

I dottori dell'ospedale Pediatrico di Golisano le dissero che le condizioni del figlio erano disperate: era entrato in coma e gli restavano solo 4 giorni. I medici aggiunsero che non esistevano cure. Ma da allora il giovane ha lottato tenacemente per 8 mesi in terapia intensiva, riuscendo ad avere la meglio contro l'ameba mangia cervello, fatale al 97% dei casi. Caleb però porterà per sempre con sé le conseguenze di questa infezione, oggi è costretto su una sedia a rotelle, fatica a parlare e a ridere, e usa molto le espressioni facciali.

Naegleria fowleri, sempre la Florida

La Naegleria fowleri finisce sulle prime pagine dei giornali statunitensi da anni, come nel febbraio 2022 nel caso di un uomo nella contea di Charlotte, costa sud-occidentale della Florida, infettato e ucciso dal parassita "probabilmente a seguito di pratiche di risciacquo dei seni nasali con acqua di rubinetto". O prima nel luglio del 2019 dove la vittima è stato un ragazzino di tredici anni, Tanner Lake Wall, a Tallahassee, nel nord della Florida, assieme alla sua famiglia per fare una vacanza in campeggio. Tanner si sarebbe infettato facendo il bagno nel lago, l'unico vista la presenza di genitori, sorelle e altri bagnanti.

Entra dal naso

L'ameba mangia cervello vive soprattutto in laghi e fiumi, e prolifera quando le temperature si alzano. Entra nel corpo dal naso, quando dell'acqua contaminata viene a contatto con le mucose, a quel punto risale rapidamente verso il cervello, dove inizia a nutrirsi dei tessuti nervosi.

Un caso anche in Italia

Si ritienne ci sia stato in passato anche un caso in Italia, considerato fino ad oggi Paese con un clima non favorevole per alla riproduzione dell'ameba mangia-cervello. Ma una situazione che con il caldo recente potrebbe ripresentarsi, come nell'estate del 2003, anno particolarmente torrido, quando l'ameba ucciso un bambino di 9 anni a Este, dopo dieci giorni di agonia dopo un bagno nel fiume Po.