Roma, 30 ottobre 2024 – Sono scene apocalittiche quelle che arrivano da Valencia, e che richiamano alla memoria la recente alluvione che ha flagellato Bologna. Ma la Spagna sta pagando un conto molto più alto, a partire dalle vittime del maltempo: almeno 72. E il bilancio è destinato ad aumentare drammaticamente di ora in ora perché molti sono i dispersi e tante le persone ancora bloccate, in attesa di soccorso, sui tetti o in zone isolate. La Dana, il fenomeno meteorologico che ha colpito la Spagna con piogge torrenziali, ha fatto strage e devastato interi quartieri, scaricando quantità d'acqua impressionanti: nella sola Valencia sono caduti circa 490 millimetri di pioggia in 8 ore, quanta ne cade in media in un intero anno.
Esondazioni, smottamenti e fiumi di acqua e fango hanno travolto tutto quanto trovavano sul loro cammino, trascinando le auto come fossero modellini e bloccando molte strade intorno a Valencia, dove i soccorsi faticano ad arrivare.
Numerose strade e autostrade restano chiuse, in particolare le principali vie di accesso a Valencia dalla capitale, nonché le tratte che collegano la città con Alicante, Cuenca e altre zone vicine. Le autorità hanno lanciato un appello per evitare di utilizzare le strade nelle zone colpite, così da consentire ai mezzi di soccorso di muoversi più agevolmente. Il governo ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale. Intanto monta la polemica per l'allerta tardiva.
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La tempesta che ha messo in ginocchio Valencia si sposta ora in Estremadura e nell'Andalusia occidentale, dove Cadice è già in allerta rossa per il rischio di accumulo d'acqua.
Sono almeno 95 i morti causati dalle inondazioni che hanno colpito Valencia e i suoi dintorni. Lo hanno reso noto i soccorritori secondo quanto riportano i media locali. Le vittime registrate a Valencia sono 92, una nella provincia di Malaga e 2 in Castilla-La-Mancha.
Il maltempo si sposta nella regione dell'Andalusia, nel sud, e principalmente nell'area di Jerez, dove è stata attivata l'allerta rossa. Il Comune di Jeréz su X ha esortato la popolazione a rimanere in casa e a non uscire se non per motivi strettamente necessari. "Massima prudenza affinché i rischi e gli incidenti siano ridotti al minimo".
Salgono a 73 i morti in Spagna per le alluvioni, un bilancio provvisorio a causa delle decine di dispersi ancora irrintracciabili. A Valencia, la zona più colpita, hanno perso la vita 70 persone. Altre due vittime si registrano in Castilla-La Mancha: una donna a Mira (Cuenca) e un'altra a Letur (Albacete). Un uomo è deceduto invece nella provincia di Malaga. Lo riporta El Pais online, precisando che ci sono ancora diverse strade chiuse, tra cui la A-3 e la A-7, mentre la maggior parte dei treni non funziona, compresa la linea ad alta velocità Madrid-Valencia.
Ad Albacete circa 150 persone sono alla ricerca di sei dispersi anche con droni dotati di telecamere notturne. Un nuovo allarme del sistema di allarme demografico Es-Alert, attraverso i telefoni cellulari, chiede di evitare oggi qualsiasi tipo di circolazione nella provincia di Valencia come misura preventiva contro le forti piogge.
Otto comunità autonome restano ancora in allerta per forti piogge, tre di loro, Andalusia, Castilla-La Mancha e Catalogna, con un rischio significativo, al livello arancione. Intanto è delle ultime ore il fatto che anche la Catalogna ha attivato l'allerta rossa per il rischio di un "temporale estremo". Secondo il servizio metereologico in tutta l'area potrebbero verificarsi grandi accumuli di pioggia, episodi di grandine di oltre due centimetri di diametro, raffiche di vento superiori a 25 chilometri orari e trombe d'aria.
Emergenza infinita in Spagna, dove il premier Pedro Sanchez ha annunciato che una nuova ondata di maltempo è attesa nelle prossime ore. Lo straripamento dei fiumi e le piogge torrenziali hanno colpito soprattutto la Comunità Valenciana. Almeno 38mila persone sono rimaste senza luce, ha segnalato la compagnia elettrica Ibedrola.
"È stato uno tsunami, improvviso". "Eravamo intrappolati come topi". "Tutto distrutto". "Non volevo morire". Tra le lacrime e con il terrore ancora negli occhi, alcuni sopravvissuti all'alluvione di Valencia ripercorrono quei drammatici momenti, quando il fiume di fango e acqua ha trascinato via le auto e coperto tutto. Tra i testimoni del disastro anche un venezuelano di 50 anni, Juliano Sánchez, soccorso con sintomi di ipotermia dopo essere rimasto aggrappato ad alcune palme nella zona di Alfafar, per sette lunghissime ore.
La linea ferroviaria ad alta velocità Madrid-Valencia può rimanere inagibile per almeno quattro giorni: lo ha reso noto il ministro dei Trasporti spagnolo, Óscar Puente. "I danni sulla linea sono importanti. Non pare possibile riattivare il servizio nei prossimi quattro giorni", ha scritto su X.
Ventidue ore a fuggire dall'acqua "che saliva inesorabilmente, era ovunque, ci circondava". Paolo Manzi, fotoreporter italiano che d'inverno vive a Valencia, racconta la sua odissea. "Ero in un centro commerciale vicino ad Bonaire dove mi ero rifugiato visto che le strade per l'aeroporto di Valencia erano state chiuse per impraticabilità - spiega -. All'improvviso è saltata la luce e da lì è successo il finimondo". Sui telefoni cominciano ad arrivare gli alert che segnalano l'emergenza meteo, "avvisi - sostiene Manzi - arrivati troppo tardi perché c'era già l'onda di piena. Nonostante questo la direzione del centro commerciale ha invitato tutti ad uscire anziché metterci in sicurezza ai piani superiori. Inoltre l'unica via di fuga era verso il fiume, che ormai stava per rompere gli argini e allagare le strade. C'era acqua dappertutto, ho visto auto travolte, alberi divelti, gente disperata". Per salvarsi Manzi ha passato la notte nel suo suv, dentro il parcheggio del centro commerciale. "La mia auto è alta, ma le altre erano trascinate via" conclude.
Una donna, insegnante di 37 anni di Algemesí, un paese nella regione di Valencia, racconta l'angoscia vissuta la scorsa notte. "All'inizio era normale come quando piove molto, ma all'improvviso, quando il fiume è uscito, per strada è stato uno tsunami. Ho preso tutto quello che potevo, le macchine erano come barche e l'acqua è entrata nel nostro garage come una cascata. L'acqua era unita al fango, era tutto fango e ancora fango", racconta a El Pais. "Alle 3 del mattino è stato terribile, poi per fortuna la tempesta si è abbassata - ha aggiunto - è una catastrofe: fango, acqua, tutto galleggiava per le strade".
Anche il mondo del calcio si ferma per l'alluvione in Spagna. Già rinviate alcune partite di Coppa del Re, il Valencia ha ufficialmente chiesto alla Liga di rinviare anche la gara di campionato di sabato contro il Real Madrid, club che ha espresso le proprie condoglianze ai familiari delle vittime in un messaggio di cordoglio e che, secondo la stampa spagnola, non opporrebbe alcuna resistenza all'ipotesi di rinvio della gara. Potrebbe essere rinviata anche Levante-Malaga in programma lunedì 4 novembre. Intanto da parte del mondo dello sport è stata espressa solidarietà e grande unità d'intenti.
Mentre si aggrava il bilancio dei morti, scoppia la polemica politica sulla gestione dell'emergenza da parte del presidente della regione di Valencia, il popolare Carlos Mazón, accusato di aver sottovalutato la portata dell'alluvione per tutta la giornata. Al centro della polemica i ritardi dell'amministrazione nel comunicare alla popolazione cosa fare per mettersi in salvo. Un primo allarme 'rosso' è stato lanciato ieri alle 7 da parte dell'autorità meteo nazionale (Aemet). Ma solo 11 ore dopo, esattamente alle 20,03, quando tutta la zona era già travolta dell'inondazione, è arrivata sui cellulari dei residenti l'invito urgente della Protezione civile a non muoversi in tutta la provincia. Ma il primo messaggio era già chiarissimo: il meteo parlava di un rischio meteorologico estremo con "fenomeni non abituali di intensità eccezionale e un rischio molto alto per la popolazione". Parole del tutto ignorate.
Consuelo Tarazon, sindaco di Horno de Alcedo, cittadina appena fuori Valencia, ha detto alla Bbc che "la città è stata allagata in pochi minuti". "Le correnti erano così veloci che abbiamo chiamato i servizi di emergenza che hanno iniziato a salvare alcune persone che avevano l'acqua fino al collo", racconta, definendola "una catastrofe totale".
Il numero delle vittime dell'alluvione in Spagna è salito ad almeno 72 persone: lo hanno riferito fonti governative al quotidiano El País. Diverse persone restano disperse. Le operazioni di soccorso proseguono nel sud e nell'est della Spagna, ma sono state ostacolate da linee elettriche abbattute che hanno interrotto l'erogazione di elettricità, nonché da reti telefoniche crollate e strade che rimangono impraticabili.
Il governo spagnolo ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale a partire da domani per le vittime dell'ondata di maltempo che ha colpito le comunità autonome di Valencia e Castilla-La Mancha. Il ministro per le Politiche territoriali, Ángel Víctor Torres, ha inoltre reso noto che Sanchez visiterà domani la Comunità autonoma di Valencia, la più colpita con un bilancio provvisorio delle vittime che cresce di ora in ora.
Il premier spagnolo Pedro Sanchez si è impegnato a mobilitare "tutte le risorse dello Stato e se necessario anche quelle dell'Unione Europea" a favore delle persone colpite dall'ondata di maltempo he ha investito la Comunità autonoma di Valencia, provocando almeno 62 morti. La priorità del governo è "lavorare in modo coordinato" con i governi regionali coinvolti, ha proseguito Sanchez, che ha ringraziato gli sforzi dei servizi di soccorso e delle forze dell'ordine.
Il servizio meteorologico della Catalogna (Meteocat) ha messo la città di Barcellona e i suoi dintorni in massima allerta per la possibilità di grandine di diametro superiore a due centimetri e venti con il possibilità della formazione di trombe d'aria o alluvioni.
Il Ministero della Difesa spagnolo ha mobilitato oltre mille militari, tra cui 250 impegnati attivamente nelle operazioni di soccorso, mentre altri 750 attendono la possibilità di intervenire nelle aree ancora isolate. La ministra della Difesa, Margarita Robles, ha confermato l'impiego di elicotteri Cougar e mezzi delle forze armate, oltre a squadre cinofile per la ricerca di eventuali vittime. "Siamo pronti a continuare finché necessario", ha dichiarato la ministra, sottolineando che la situazione richiede il massimo impegno e solidarietà.
La tempesta, che ha flagellato soprattutto l'interno della provincia di Valencia e altre aree circostanti, ha lasciato gran parte della rete ferroviaria e delle strade inaccessibili, rendendo difficili i soccorsi e i trasporti. La pioggia, spiega stamattina il quotidiano spagnolo El Pais, ha superato ogni previsione, arrivando a 445 litri d'acqua per metro quadrato in alcune aree, ben oltre i 180 litri stimati ieri dalla Agencia Estatal de Meteorología (Aemet).
Almeno 64 persone sono morte a causa delle inondazioni nella provincia di Valencia, secondo le informazioni condivise dai servizi di emergenza del Paese, come riporta El Pais. Ci sono diversi comuni allagati, strade, autostrade e ponti interrotti e alcune località e villaggi rurali sono ancora inaccessibili per i soccorsi. Decine di persone hanno trascorso la notte a Valencia sopra camion o automobili, sui tetti di negozi o distributori di benzina, o intrappolate nei loro veicoli su strade intasate finché non sono state soccorse. Le piogge hanno causato blackout che hanno colpito 155.000 persone, chiusure stradali in diverse province dell'est e del sud-est.