Roma, 1 novembre 2024 – Nella regione di Valencia si continua a spalare nel fango per liberare abitazione e negozi, ma intanto il bilancio dei morti è salito a 205. Le autorità hanno avvertito che è destinato ad aggravarsi ulteriormente, poiché è aumentato anche il numero dei dispersi. L'agenzia che coordina i servizi di emergenza ha detto che sono stati confermati 202 morti nella regione di Valencia e tre in Castilla-La Mancha e Andalusia.
E nelle ultime ore è stata diramata una nuova allerta meteo per forti precipitazioni nel sud della Spagna e sulle isole Baleari.
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Annullato ufficialmente il GP di Valencia della Motomondiale, n programma dal 15 al 17 novembre. Lo hanno reso noto gli organizzatori, spiegando che la decisione è stata presa in accordo con le autorità della Comunità Valenciana "in seguito alle devastanti inondazioni che hanno colpito la zona".
"Io a Valencia non sono disposto a correre, anche a costo di perdere quello che è il mio massimo obiettivo, ovvero vincere il titolo mondiale". Francesco Bagnaia torna a ribadire la sua posizione in merito all'ultima gara di MotoGp in programma proprio sul circuito spagnolo. "Non credo sia giusto, spero veramente che prenderanno in considerazione che a livello etico e di cosa sta succedendo, andare a correre là non è la cosa corretta - dice il campione in merito alla tragedia che ha colpito la regione iberica - . Anche a costo di perdere il mondiale, non sono disposto a scendere in pista".
"Stiamo aspettando la decisione del governo, che ovviamente è molto difficile. Saranno loro a decidere se l'evento si potrà fare o meno. La nostra idea è di correre 20 GP, se non sarà possibile farlo a Valencia troveremo un'altra soluzione. Nelle prossime ore ne sapremo sicuramente di più", ha dichiarato Carmelo Ezpeleta, il ceo di Dorna che gestisce il mondiale della Motogp, a Sky dopo un incontro con i piloti per fare il punto sulla situazione a Valencia
Pale per scavare nel fango, cibo, acqua. Sono le prime necessità delle popolazioni alluvionate della zona di Valencia, con migliaia di cittadini che provano a dare una mano e stanno formano, come raccontano La Vanguardia e altri media, carovane a piedi per portare questi aiuti nelle località più colpite.
La direzione principale di questo fiume di volontari è da Valencia città verso le zone dell'hinterland devastate dalle inondazioni degli scorsi giorni: tra queste Sedaví, Alfafar, Paiporta, Picanya, Albal e Catarroja. "Grazie a tutti i servitori pubblici e alle migliaia di volontari che, in tragedie come quelle che stiamo vivendo, sono un esempio di solidarietà e dedizione", ha scritto su X il premier Pedro Sánchez.
Vicinanza a "quanti sono stati colpiti dalle alluvioni e, a proposito di queste catastrofi ambientali, preghiamo per le popolazioni della Penisola Iberica, specialmente della comunità valenciana, travolte dalla tempesta Dana, per i defunti e per i loro cari, e per tutte le famiglie". E' quanto ha espresso Papa Francesco al termine dell'Angelus. "Il Signore sostenga chi soffre e chi porta soccorso. La nostra vicinanza al popolo di Valencia", ha aggiunto il Pontefice.
Decine di migranti si sono messi a cucinare nelle strade di Picanya, uno dei centri più colpiti dell'alluvione. Così in mezzo alle macerie, al fango e a auto distrutte dalla piena, si sono accesi dei barbecue improvvisati, si affettano verdure, si preparano piatti tipici delle cucine di mezzo mondo. Tutto cibo destinato alla popolazione locale, a chi non ha più una casa. Questi migranti, anche loro sono sfollati.
Vivevano in un hotel che è stato allagato dalla piena: vengono da tanti Paesi diversi tra cui Afghanistan, Siria, Georgia e Venezuela. Hanno parlato con il proprietario per poter utilizzare il cibo che si trovava nella dispensa della grande sala da pranzo della struttura e cucinarlo per tutti che ne avessero bisogno. Ora offrono cibo a tutti coloro che passano e il menu è ovviamente il più vario, a seconda di chi cucina. "Quando c'è da aiutare - racconta un uomo venezuelano alla stampa locale - non ci sono più differenze. Non abbiamo nè luce nè acqua ma siamo contenti di essere sopravvissuti e vogliamo solo dare una mano".
"Oltre 80 km di rete stradale è stata danneggiata e la priorità è riattivare con urgenza l'autostrada A7 interrotta e impossibile da percorrere", per il quale "ci vorranno 10 o 12 giorni per entrare nuovamente in funzione". Lo ha detto oggi a Tve il ministro dei Trasporti e Mobilità sostenibile spagnolo, Oscar Puente, nell'assicurare che sono cominciati i lavori per ristabilire la rete viaria della regione di Valencia, danneggiata dalla Dana, dove "la situazione è estremamente grave".
Il ministro ha segnalato che si è riusciti a "ristabilire il collegamento nord-sud". Per quanto riguarda i trasporti ferroviari, Puente ha confermato che la linea della Tav Madrid-Valencia sarà ripristinata "in due al massimo 3 settimane", dopo la ricostruzione di due tunnel in due dei municipi colpiti di Torrent e Chive. Mentre i treni regionali, dopo la distruzione di 3 delle 5 linee ferroviarie nella catastrofe, "ci vorranno mesi per essere completamente operative". Il ministro ha segnalato che "per ora non è stato possibile stabilire un piano alternativo di mobilità" per le migliaia di pendolari che si muovono fra
Valencia e l'hinterland, che non sarà possibile "fino a quando le strade non saranno liberate e percorribili".
Intanto non si placano le polemiche politiche per il ritardo con il quale sarebbe stato diramato l'allerta alla popolazione per le avverse condizioni meteorologiche. I messaggi di avviso alla popolazione sono arrivati quando ormai le acque avevano travolto auto e case senza dare, a molti, il tempo di mettersi in salvo
Moltissime persone erano ai piani basi delle case, nei garage, tentando di mettere in salvo le auto, possono ancora esserci persone ancora vive fra coloro che si trovano in questa situazione". Lo ha detto la ministra di Difesa, Margarita Robles, in dichiarazioni alla tv nazionale Tve riferendosi agli abitanti dei municipi dell'area a sud di Valencia, sconvolta dalle piogge torrenziali di martedì. "Ci sono luoghi in cui ci sono auto accatastate su altre auto e veicoli in cui potrebbero esserci persone dentro", ha aggiunto Robles, che tuttavia non ha indicato un numero determinato di dispersi. La ministra, che ha espresso la solidarietà alle famiglie delle vittime delle inondazioni, ha ringraziato i 1.200 militari dell'Unità di emergenza dell'esercito distaccati nell'area di Levante, che «lavorano senza sosta», con 300 mezzi, ai quali dalle 8 di questa mattina si sono uniti altri 500 militari dell'esercito e dell'aeronautica. "Si uniranno tutti quelli che saranno necessari, con tutti i mezzi", ha assicurato Robles.
Corsi d'acqua straripati, strade e marciapiedi in zone urbane inondate, alcune famiglie sfollate: anche il sud-ovest della Spagna è alle prese con gli effetti della 'Dana' che ha devastato nei giorni scorsi in particolare la provincia di Valencia, con allerte massime attivate anche nelle ultime ore.
La situazione più preoccupante si è vissuta in piena notte nella provincia di Huelva, dove, secondo i media locali, un violento nubifragio ha provocato allagamenti sia nella città omonima sia in altre località limitrofe. "Per favore, non uscite di casa a meno che non sia imprescindibile", ha chiesto il governatore dell'Andalusia, Juanma Moreno, agli abitanti della zona. Un altro punto delicato è quello di una zona rurale prossima a Jerez de la Frontera, in provincia di Cadice: lì, infatti la piena del fiume Guadalete ha portato all'evacuazione preventiva di circa 200 persone, secondo 'Diario de Jeréz'.
Il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez si è recato nella sede dell'Agenzia Meteorologica Statale (Aemet) a Madrid, dove ha incontrato i responsabili. Il presidente era accompagnato da Teresa Ribera, vicepresidente e ministro per la Transizione ecologica. A partire dalle 12 Sanchez presiederà la quarta riunione del comitato di crisi per monitorare gli effetti della dana a La Moncloa.
Nelle ultime ore il servizio meteorologico nazionale ha diramato una nuova allerta meteo: il fenomeno dana (la goccia fredda in alta quota) che ha causato le precipitazioni torrenziali nella regione di Valencia è ancora attivo e nelle prossime ore porterà forti piogge nel sud della Spagna e sulle isole Baleari.
A tre giorni dalla catastrofe provocata da Dana nella regione di Valencia, che ha provocato finora 158 morti, continuano senza sosta le ricerche dei dispersi, il cui numero resta ancora imprecisato. L'emergenza resta alta dopo che circa 366.000 abitanti di una ventina di municipi sono ancora senza acqua potabile mentre 50.000 sono al buio.