L’intelligence italiana "ha già rivolto l’attenzione su quegli eventi che nel prossimo futuro saranno suiscettibili di catalizzare campagne informative contro gli interessi nazionali, tra cui le elezioni europee di giugno e la presidenza italiana del G7". Così la relazione annuale sulla politica dell’informazione per la sicurezza elaborato dal Dipartimento Informazioni per la Sicurezza (Dis), presentato ieri a Roma. "Nel 2024 – osserva l’ambasciatrice Elisabetta Belloni, che dirige il Dis dal 2021 – 76 Paesi saranno chiamati a votare. È quindi intuitivo il rischio di interferenze e di condizionamento dei processi elettorali attraverso minacce ibride".
Come si è ben visto in molte occasioni, comprese elezioni americane del 2016. "Anche nel 2003 – dice infatti la relazione, che mostra l’ampiezza del lavoro fatto dai nostri servizi di fronte ad ogni tipo di minaccia, e non solo a quelle “tradizionali“ – la Federazione Russa e la Cina si sono mostrati i principali attori della minaccia, e in questa fase è la Russia a mostrarsi più attiva nell’alimentare campagne multivettoriali contro l’Italia". Su questo e in particolare sul tema della disinformazione, ha ricordato Belloni, "c’è una costante collaborazione con le Intelligence degli altri Paesi" e da parte dei nostri 007, ha detto il direttore dell’Agenzia informazioni e sicurezza interna (Aisi), Mario Parente, "c’è un attività puntuale che fa riferimento anche a un patrimonio conoscitivo che riguarda gli attori russi".
Perché (e da molto tempo) non è solo un problema di attacchi degli hacker russi o cinesi alle reti e ai sistemi, ma anche di contrasto alla disinformazione con la creazione di notizie false e la loro diffusone su social, siti e possibilmente anche giornali e tv. "La disinformazione – osserva il presidente del Copasir, Lorenzo Guerini – rappresenta una minaccia per la nostra società. Dobbiamo dotarci di strumenti che siano in grado di dare una risposta efficace a questa minaccia, pur salvaguardando la libertà di espressione ed evitando ogni forma di censura. Si tratta di un tema decisivo".
"Nei canali social filorussi – sottolinea il sottosegretario Alfredo Mantovano, autorità delegata ai servizi segreti – c’è stato il tentativo di assecondare l’idea, assolutamente infondata, che la protesta dei trattori derivasse dal sostegno dell’Italia all’Ucraina. Si è trattato di un tentativo goffo, che si è risolto in un flop, ma dà l’idea della sfida". Da qui serve attenzione ma anche misura. "Il compito dell’intelligence – sottolinea Mantovano – non deve essere e mai sarà quello di controllare i contenuti e le idee pubblicate on line; ciò su cui i servizi si concentrano è la verifica della genuinità e tracciabilità delle informazioni in rete e soprattutto sulla veridicità dei profili social, le dinamiche di creazione di contenuti senza distorsioni da parte di attori che hanno obiettivi di destabilizzare i processi informativi e democratici".
Tra le molte sfide legate a questo rischio c’è il tema dell’intelligenza artificiale che, ha detto Belloni – "è uno strumento che offre grandi opportunità, ma anche grandissimi rischi". "L’intelligenza artificiale – ha sottolineato Mantovano – è uno dei temi della presidenza italiana del G7. La gestione dei rischi connessi si traduce in attenzione per quei meccanismi che rendono difficile distinguere il vero dal falso e che quindi si prestano a essere utilizzati per campagne di disinformazione organizzata". E da quanto risulta agli analisti, Mosca certamente già ci lavora.
Alessandro Farruggia