Venerdì 22 Novembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Alfie Evans, no a trasferimento in Italia. Il giudice: "Può andare a casa"

Ma i medici frenano: "Ci vorranno almeno 3-5 giorni per decidere" L'EDITORIALE Rispetto e dignità - di P.GIACOMIN

Manifestanti davanti all'ospedale di Liverpool (LaPresse)

Manifestanti davanti all'ospedale di Liverpool (LaPresse)

Liverpool, 24 aprile 2018 - Il piccolo Alfie Evans non sarà trasferito in Italia.  Così ha deciso il giudice dell'Alta Corte britannica Anthony Hayden chiudendo a Manchester l'udienza di oggi come "l'ultimo capitolo nella storia di questo straordinario bambino". Nella lettura del provvedimento il togato ha inoltre criticato alcune persone vicine ai genitori accusandole di dare "false speranze". Ha quindi chiesto ai medici dell'ospedale Alder Hey di Liverpool di valutare se consentire che il bambino venga riportato a casa dal padre e dalla madre dopo il distacco dai macchinari salvavita e la sua inattesa resistenza.

Ma i sanitari britannici frenano sulla richiesta del rientro. "Ci vorranno almeno 3-5 giorni per decidere, comunque al momento è impossibile per l'ostilità" dei manifestanti che protestano dinanzi all'ospedale, ha fatto sapere il team che lo ha in cura. "Abbiamo sinceramente paura", ha poi detto uno dei medici.

IL PUNTO - Il bimbo britannico affetto da una grave malattia neurodegenerativa al centro di un'aspra battaglia legale tra i medici e i suoi genitori, è ancora vivo dopo il distacco del respiratore, avvenuto ieri sera alle 21.17. Il padre, Thomas Evans, che su Facebook ha confermato il distacco dei macchinari, ha spiegato che il bimbo ha continuato "a respirare senza assistenza per 9 ore". Nel pomeriggio attivisti riferiscono che Alfie continua a respirare autonomamente da "19 ore". Fonti vicine alla famiglia, invece, riferivano che nella notte i genitori del piccolo gli avrebbero praticato la respirazione bocca a bocca, non potendo più Alfie ricevere ossigeno dalle macchine. L'ospedale pediatrico di Liverpool già da stamattina ha precisato che non rilascerà  "alcun bollettino medico per rispetto della privacy di Alfie e della sua famiglia".

ALFIE CITTADINO ITALIANO - Nel pomeriggio, intanto, il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell`interno Marco Minniti, ha deliberato il conferimento della cittadinanza italiana ad Alfie Evans, "in considerazione dell'eccezionale interesse per la Comunità nazionale ad assicurare al minore ulteriori sviluppi terapeutici, nella tutela di preminenti valori umanitari che, nel caso di specie, attengono alla salvaguardia della salute".  Il CdM è iniziato alle 15.12 ed è terminato alle 15.16.

L'EDITORIALE Rispetto e dignità - di P.GIACOMIN

IL PADRE  - Secondo il papà non è quanto si aspettassero i medici, che pensavano che il piccolo sarebbe morto nel giro di pochi minuti: "Dicevano che stava soffrendo e invece non soffre anche senza respiratore", ha detto, dicendosi convinto comunque che presto potrà aver bisogno di "sostegno" per continuare a respirare. Tom ha aggiunto che il bimbo non ha avuto neppure acqua o cibo "per sei ore", ma poi è stato idratato dai sanitari. 

E ha poi aggiunto su Facebook: "Ho combattuto duramente in tribunale per mio figlio perché so cosa è giusto!! E guarda dove siamo ora, mio figlio è ancora vivo dopo 10 ore orribili spaventose strazianti". Anche la mamma Kate ha fatto un post, aggiungendo una foto del piccolo, che dorme, non più intubato e tenuto in braccio: "Ad Alfie è stato dato il permesso di ossigeno e acqua!! Quanto è incredibile lui? Qualunque cosa accada, ha già dimostrato che questi dottori hanno torto".

Quando al bimbo sono stati staccati i macchinari per la ventilazione i genitori erano nella stanza dei piccolo, all'Alder Hey Hospital, per trascorrere con lui gli ultimi momenti. Non è bastata dunque la cittadinanza italiana concessa in extremis dal governo perché il bimbo fosse trasportato a Roma, dove l'ospedale pediatrico del Bambino Gesù era pronto ad accoglierlo. In una conference call ieri sera si sono sentiti il team legale della famiglia in Italia, il giudice della Corte di Londra Anthony Paul Hayden e l'ambasciatore italiano a Londra, Raffaele Trombetta. Ma alla fine il giudice Hayden ha autorizzato i medici a staccare la spina, confermando la decisione già presa la settimana scorsa ovvero che fosse nel "migliore interesse" del piccolo, secondo i medici senza ormai speranze, andarsene serenamente. Gli unici parenti ammessi nella stanza, oltre ai due genitori, sono stati due membri della famiglia.

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IL BAMBIN GESU' - Dal Bambin Gesù avevano sapere che un aereo attrezzato era pronto a partire per portere il piccolo in Italia. "In questo momento Alfie ha un respiratore. L'équipe del Bambino Gesù è pronta per partire con un aereo fornito dal ministro Pinotti", aveva detto la presidente dell'ospedale romano, Mariella Enoc, a Radio 24. "Ho parlato poco fa con Thomas, il padre di Alfie. In questo momento Alfie ha la mascherina per l'ossigeno però c'è bisogno di trasportarlo". Tutto vano, dopo la decisione dell'Alta corte di Londra.